Ti porto sul centrocampo, visto che nelle scorse settimane battevi molto su questo tasto. Cosa possiamo dire di questo Mandragora?
"Mandragora conferma una sua estasi, una condizione psicofisica che lo fa rischiare finalmente giocate sapide, e abbinate alla “gamba” (sempre avuta, ma a volte un po’ repressa) ci danno oggi il centrocampista dominante. Fondamentale che sia tornato in condizione Cataldi, il manutentore del reparto, un giocatore di letture e proporzioni, che dà sicurezza intorno a sé, proteggendo chi sta dietro e liberando chi sta a fianco. Con lui volava Bove e adesso vola Rolando".
Chi sembra in calo, invece, è Fagioli. E il sospetto è che le vicende extra campo possano incidere, che ne pensi?
"Sì, ho letto le pagelle, certamente è stata una partita inferiore e smarrita. E non è affatto casuale che il suo rendimento si sia rovesciato dopo che i media hanno nuovamente offerto a tutti la sua vita nel momento peggiore. E allora lo difendo con passione, perché Fagioli incarna una delle conquiste fondamentali della cittadinanza: quello Stato di diritto che garantisce ognuno di noi, che si realizza con la colpa, la pena, il ritorno a una condizione di uguaglianza, un “processo” che racconta la democrazia e la maturità di un popolo e delle sue istituzioni. Quel cittadino paga per tornare nella comunità “irrobustito” dal percorso imposto dai suoi errori. Abbiamo tutti bisogno di questo Stato di diritto e poi lo umiliamo per un clic in più, per una copia in più. Distruggiamo una delle migliori conquiste della civiltà, mortificando le persone, schiacciandole nella vergogna eterna, togliendo credibilità al sistema e inquinando le basi della convivenza con un cinismo disumano. Adesso per me Fagioli è perfino una bandiera, rappresenta qualcosa di superiore al giocatore. Ma se mi chiedi della mezzala, sarò ugualmente fermo: è un ragazzo che “vede”. Che pensa un calcio destabilizzante per gli avversari, e azzarda passaggi difficili, sui movimenti meno leggibili, che con un tocco supera una linea di pressione, che con un lancio disorienta una difesa intera. Sa dare coraggio perché nella sua testa, nel suo cuore, nei suoi piedi c’è la speranza che si possa risolvere una partita. Un calcio sul crinale fra grandezza ed errore, quindi certe esibizioni saranno ancora discontinue, ma i suoi errori hanno un “valore”, questo è il punto. Un giocatore così trova il suo senso nel rischio e dunque anche nello sbaglio. Non vorremmo mai da Fagioli 120 passaggi di due metri con il 98% di riuscita (è un lavoro ugualmente importante, ma di altri). Dunque, e scusami se Fagioli ci ha preso molte righe, ma è stato un fatto di bisogno: difendo l’uomo perché con lui difendo un diritto fondamentale che mi riguarda, ed esalto il calciatore (dopo la sua peggiore partita) perché con lui vivo la speranza del gioco".
La corsa all'Europa è un vero e proprio thriller...
"Siamo alla selezione, partita dopo partita. Un finale bellissimo e la Fiorentina deve restarci dentro per tentare l’agguato nelle ultime due partite. Non ha troppo senso vedere il calendario, ogni partita è contestata, sempre, il Monza era in area del Napoli, al 90esimo, per cercare il pareggio. Il Parma - che ci ha imposto un pareggio vissuto come un dramma - poi batte la Juve (e aveva battuto il Bologna, e pareggiato con l’Inter). Ogni partita va spinta, ogni partita è una lotta di sopravvivenza sugli obiettivi (per noi, e anche per l’Empoli, per esempio, domenica). Conta solo la prossima, per tutte. Il Milan viene respinto dal campionato - unica sentenza dell’ultimo turno - e torna dentro con la Coppa Italia. Questo sposta sul quinto posto la certezza dell’Europa League, ma fra il quinto posto e il quarto ci sarà mezzo punto di differenza ….lottare per l’Europa significa lottare naturalmente per tutto, anche la Champions. E con 65 punti (sarebbe record abbondante della gestione Commisso) potrebbe non esserci nemmeno la Conference… Un finale difficile, bellissimo, ogni partita è la battaglia decisiva".
Cosa servirà per non restare a mani vuote?
"Faranno la differenza le solite cose: l’organizzazione, il talento, il coraggio, i gol. Tutte componenti che un gruppo possiede e può esaltare o deprimere. Con valori così vicini, quello che un gruppo (insieme) può aggiungere farà la differenza. Non è banalità: è la verità dello sport di squadra".
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