Folorunsho da esterno a tutta fascia ti convince?
"Credo che Folorunsho in queste partite sia considerato come alternativa ai “quinti”. Un cambio programmato in quel ruolo. Anzi, credo che giovedì se la giocherà da titolare proprio sull’esterno. Così è depotenziato ma è una scelta fatta per la squadra, l’unica possibile. Lui ha serietà, applicazione, gamba. Quando rientrerà Gosens, spero di vedere Folorunsho fra le mezzali, perché va dentro, ha coraggio, strappo. Ma adesso Palladino vuole consolidare il modulo, e Folorunsho serve lì".
Proiettiamoci al ritorno con il Celje, come va gestita la partita?
"L’andata ha messo dal verso giusto la sfida, ha mostrato la differenza, c’è ed è tanta. Adesso si tratta di governare con personalità una partita che gli sloveni giocheranno leggeri ma la Fiorentina deve segnare, tenerli a distanza di qualche gol dalla qualificazione. Segnare, la Fiorentina deve abituarsi a segnare di più. Anche negli anni scorsi la Conference permetteva questo sfogo. Poi, giovedì andranno a letto a mezzanotte, ci sarà più tempo per preparare la partita di lunedì, e poi una settimana per quella dopo".
A cosa può puntare realisticamente la Fiorentina in campionato?
"Ci sono molti scontri diretti, la Fiorentina ne ha due proprio con quelle davanti in classifica, molto è ancora possibile, probabilmente la Champions andrà intorno ai 70 punti che non sono la dimensione della Fiorentina. Se ci andranno quelle di adesso saranno confermati i valori di questi anni. Al netto delle penalizzazioni, nei 6 anni dell’era Comisso la Juventus e l’Inter si sono sempre qualificate. L’Atalanta sarebbe alla quinta e il Napoli alla quarta qualificazione. Manca solo il Milan, ma tornerà. Sono valori stabili che sarebbe importante avvicinare il più possibile, lottare fino alla fine per un punto in più, un piazzamento migliore. E poi continuare a crescere, come dimensione. Intanto, un bel finale sarebbe chiudere con il record di punti dell’era Commisso, magari con il piazzamento migliore. E farlo spingendo, in campo, cercando di far passare un pensiero forte di squadra, di convincere il popolo, creare condivisione. Non dobbiamo muovere la classica, dobbiamo sollevare i cuori".
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