Dovessi spiegare in poche parole perchè la Fiorentina è cambiata (e migliorata) così tanto all'improvviso, cosa diresti?
"Perché Fagioli ha dato una qualità, una continuità di pensiero positivo, raffinato, tecnico che prima non c’era (Adli fa giocate, Fagioli fa gioco). Perché Kean è passato dalla riscoperta di se stesso al felice delirio di onnipotenza. Perché Gud c’è, ed essendoci migliora anche Beltran, meno asfissiato dalle responsabilità. Perché il portiere ti dà qualcosa in più. Perché la difesa sta diventando reparto, perché abbiamo un brasiliano che vola leggero sopra la legge di gravità, e un brasiliano fantastico ci vuole sempre".
Parliamo anche di Parisi, tornato protagonista per cause di forza maggiore
"Merita una citazione di merito. Detto già altre volte: non è sempre preciso, anzi, è probabilmente un disordinato cronico, mi piacerebbe vedere una foto della sua camera. Ma è un giocatore che vuole esserci, che si butta nel difficile, che riempie più zone, corre, raddoppia, che ha l’anima del calciatore, dell’atleta che si mette sempre in discussione, che diffonde se stesso nel match. Che fa, sbaglia, rimedia, si propone: a me piace chi sta in campo con quella mentalità. Ovviamente, la capacità di Gosens di produrre gol e assist, la sua naturale bravura nel diventare attaccante, è decisiva, è una categoria superiore, è necessità nel 3-5-2 della Fiorentina. L'assenza del tedesco peserà, soprattutto in campionato, mentre magari in Conference si potrà gestire. Ma in quest’impiego che passa dall’emergenza, mi piace rimarcare l’“esserci” alla Parisi".
Quanto rischiano di pesare i punti persi con le piccole?
"La Fiorentina è ottava ma le ultime tre partite la ricollocano in classifica, è un impegno forte, decisivo: è una classifica da migliorare, da confutare. Ognuna delle concorrenti per l’Europa ha attraversato momenti di forza e altri di crisi. Quindi non ci sono rimpianti da presentare, vittimismo nel quale rifugiarsi, il passato conta relativamente, semmai può insegnare a evitare qualche errore, qualche inerzia. C’è solo da confermare, consolidare l’ultimo mese di calcio giocato (e pensato) bene, in crescendo. Da spingere, con ambizione. Nessuna squadra è al riparo, nessuna squadra è rovinata. Ma la felicità ritrovata, la voglia di fare insieme, è importante, fa lavorare meglio, fa stare meglio insieme, sul campo, è la ventata migliore da prendere in questa volata".
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