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Bressan a VN: “I segnali di Vanoli sono chiari. Sa che ha un’opportunità unica”
Paolo Vanoli è stato chiamato per risollevare la Fiorentina. La prima uscita sulla panchina viola è stata il pareggio contro il Genoa. Per conoscere meglio il nuovo allenatore della Fiorentina abbiamo intervistato Mauro Bressan. I due sono stati insieme a Firenze per due anni, conquistando anche la Coppa Italia del 2001. Ecco cosa ci ha detto:
Buongiorno, cosa ne pensa di questo avvio disastroso della Fiorentina?
"Non mi sarei mai aspettato la Fiorentina ultima in classifica, una cosa veramente incredibile. La squadra ad inizio campionato sembrava accreditata per obiettivi diversi, vederla in questa posizione di classifica fa pensare. Ci sono colpe da parte di tutti, è eivdente che Pioli non è riuscito a creare un'identità in campo. Ha provato in tanti modi e maniere, tattiche e uomini, ma non ha mai avuto delle risposte. Il cambio era inevitabile, e qualcosa a livello caratteriale si è visto, non è che in due giorni potesse fare qualcosa. Adesso c'è la pausa, Vanoli potrà lavorare, e nel giro di poche settimane potrà mettere sul piatto le sue idee."
Lei conosce bene Vanoli, lo ha avuto come compagno ed ha seguito il suo percorso a Venezia. Lui è l'uomo giusto per questa situazione?
"Paolo è un allenatore che ha personalità, ha voglia di mettersi in mostra e di dare una mano. A Firenze è stato giocatore, e vuole lasciare il segno anche in panchina. Caratterialmente ha le caratteristiche giuste, a Venezia ha risollevato la squadra. Anche al Torino ha fatto bene all'inizio, anche se alla fine ci sono state delle problematiche. Come capacità di dare qualcosa ai ragazzi, con il suo carisma, c'è. La Fiorentina aveva bisogno di un allenatore con queste caratteristiche, aldilà del campo, per me è la soluzione ideale."
Proprio con lei e Vanoli alla Fiorentina, ci fu un grosso scossone in panchina (l'esonero di Terim). Cosa succede quando subentra un nuovo allenatore?
"Quello fu un cambio molto particolare. Noi con Terim andavamo bene, e venivamo da un gran periodo. Io lo considero un grandissimo allenatore sotto il punto di vista del carisma, e fu un esonero inaspettato. Poi con Mancini riuscimmo a vincere la Coppa Italia. Dopo un esonero i ragazzi sentono più responsabilità, e si resetta tutto, dal primo al venticinquesimo. Tutti vogliono far vedere le proprie caratteristiche, e dimostrare di poter essere utili alla squadra, questo a prescindere dalla situazione di classifica precedente. Questo può essere un risvolto che da una miccia positiva, Vanoli avrà delle informazioni, poi sul campo vedrà gli uomini a disposizione"
A proposito di reset. Vanoli sembra intenzionato ad insistere molto sulla componente fisica, le è mai capitato un cambio così drastico?
"Mi è capitato, ogni allenatore ha i suoi modi di affrontare la settimana, sia tecnico che atletico. Quando arriva un allenatore nuovo, ha un modo di fare unico. Ovviamente non conosco bene lo stato fisico della Fiorentina con Pioli, ma non è certamente uno sprovveduto. Il problema grosso per me sta nella testa. Mi è successo di allenarmi poco, con la testa che era positiva, con voglia, e tu correvi 90' senza sapere come eri riuscito a farlo. Poi magari capita che stai bene fisicamente, ma hai degli atteggiamenti negativi, hai paura, e sembra che non corri tanto. Pioli non credo abbia preparato male la squadra, ma sono d'accordo con l'approccio di Vanoli. Il nuovo tecnico deve certificare i dati dei giocatori, visto che oggi ci sono certi mezzi. Sicuramente avrà bisogno di questi parametri per giudicare certi giocatori."
Quando ha letto l'ufficialità di Vanoli alla Fiorentina, ha ripensato alla Coppa Italia del 2001?
"Si, ci ho pensato. Conosco Paolo e gli ho mandato un messaggio, un augurio di poter aiutare la viola, e sono sicuro lo farà. Quando si parla di certi compagni vengono in mente certe situazioni che si sono vissute assieme, come quella Coppa Italia. Sono davvero contento che lui possa essere arrivato lì, Paolo sa bene che non è il momento delle chiacchere. Sa che deve dimostrare, e che ha un'occasione da sfruttare, e per me la sfrutterà"
Quanto è difficile per la Fiorentina, pensarsi da provinciale?
"La Fiorentina ha dei giocatori per pensarsi così. Vanoli ha voluto dire questo perchè quando sei ultimo in classifica devi pensare a far punti, devi lottare, devi avere un atteggiamento da squadra che deve salvarsi. I giocatori devono avere la classifica davanti per capire che non si scherza più. Quando la posizione sarà più idonea si potrà sperimentare, ma Vanoli ha mandato il messaggio giusto, bisogna mettersi l'elmetto."
Quando si è così in crisi, la classifica fa paura?
"La classifica certamente non la guardi, tanto sai già dove sei (ride n.d.r). Di solito la classifica la si guarda quando sei alto, quando lo cose vanno male te lo ricordi già. Serve tirarsi fuori da questa posizione, pensando solo alla gara successiva. Tutte le partite sono difficili. Paolo è già carico, l'ho visto così, è un messaggio per i ragazzi. La faccenda si fa seria, e bisogna far punti"
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