Quanti esempi
—I meno giovani si ricorderanno Stefan Schwarz proprio nella Fiorentina degli anni Novanta, i più giovani invece possono pensare, facendo tutte le proporzioni del caso, a Rabiot e Valverde nelle loro versioni di qualche anno fa. La finale di Champions del 2022 contro il Liverpool viene decisa proprio da una fuga del Pajarito Valverde sulla fascia destra che porta al gol di Vinicius. Bove non ha la tecnica di giocatori come Valverde o il Tucu Pereyra, un altro centrocampista che nella sua carriera è stato adattato sull'esterno, ma il concetto è quello: spostare un interno sull'esterno e creare una dissonanza in uno spartito altrimenti lineare e prevedibile, o magari solamente assicurare più organizzazione e solidità concentrando la fantasia in altre posizioni. Qualcosa che ha portato alcune squadre su vette nazionali e, noi italiani lo sappiamo bene, addirittura mondiali.
Cholismo e "il cielo è azzurro sopra Berlino"
—Forse l'allenatore che più si è servito di questo espediente è Diego Pablo Simeone, il Cholo simbolo dell'Atletico Madrid. L'ultimo esempio è Marcos Llorente, ma l'epica dei Colchoneros è stata raccontata a partire dalle prove di Koke e Saul Niguez proprio da finti esterni. E che dire del momento più bello della storia recente della nostra Nazionale? Largo a sinistra, esattamente come Bove, il Mondiale di Germania 2006 l'ha giocato e vinto il centrocampista Simone Perrotta, incursore e perfetto terminale dell'asse maturato nella Roma con Totti. Bove è appena alle prime esperienze in questa veste tattica, ma il solco è tracciato e la bibliografia è ampia e di valore. Che dite, ci siamo dimenticati di qualcuno?
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