L'intervista

Bismark a VN: “Mi garba tantissimo Dodô! Arrivare in Europa? Facile, vi dico come”

Bismark
Il racconto in esclusiva a Violanews di Ekye Bismark della sua nuova vita dopo il calcio, oltre alla sua opinione sui viola di Palladino.
Niccolò Ghinassi
Niccolò Ghinassi Redattore 

Uno degli eroi che non ti aspetti, uno dei giocatori che ha contribuito maggiormente, nella seconda parte di quella "memorabile" annata in C2 LEGGI QUI, a riportare la Fiorentina nel calcio che conta a suon di sgambate e di un gol in particolare. Quello segnato la sera del 24 febbraio 2003 a Rimini, rete che di fatto lanciò i viola verso la cavalcata finale in testa al girone B di Serie C2 2002-03. Ekye Bismark è stato un lampo tanto intenso quanto breve nella storia gigliata, ma non per questo meno importante. Violanews lo ha intervistato in esclusiva per chiedergli della sua nuova vita tra lavoro e Chiesa, e del suo parere suoi viola di Palladino. Ecco le sue parole.

Sull’approdo in viola

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“Ricordo che arrivai in viola a gennaio l’ultimo giorno di mercato. Scelsi Firenze soprattutto per la tifoseria: non ne ho mai vista una così. I tifosi viola sono attaccatissimi alla squadra ed alla maglia, anche più dei giocatori. All’inizio non partii benissimo, comunque, ma poi riuscii ad aiutare la squadra”.


Su quel clamoroso gol a Rimini

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“Quello di Rimini è il gol che mi ricordo con più piacere. Mi ricordo che era un lunedì sera e faceva molto freddo. Ancora mi fermano i tifosi per dirmi che li ho fatti “godere” tantissimo! Qualcuno mi ha detto addirittura che è stato più bello il mio gol contro il Rimini di quello di Cristiano Ronaldo alla Juventus quando giocava al Real Madrid (scherza n.d.r.)!”.

Sull’addio al calcio e la sua nuova vita

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“Dai miei infortuni al ginocchio non ho mai recuperato del tutto. Mi sono chiesto ad un certo punto: se non posso sfondare tra i professionisti, cosa faccio? Avevo già una famiglia, quando tornai dopo l’infortunio mi faceva ancora male il ginocchio quando mi allenavo. Così ho smesso di giocare. Ora abito a Poggibonsi e lavoro in una ditta di consegne, faccio il corriere. Sono anche pastore in una chiesa a Siena. Nella mia famiglia, infatti, siamo tutti cristiani. Dopo il calcio ho voluto dedicarmi, quindi, alla fede e mettermi a disposizione del prossimo. È una cosa che mi sentivo di fare fin da quando ero piccolo”.

Sugli obiettivi della Fiorentina e sul giocatore che gli piace di più

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“Vengo spesso a vedere le partite al Franchi. Secondo me, la Fiorentina vive spesso di alti e bassi, manca un po’ di continuità. Ma se i viola giocano come contro la Juventus, possono arrivare in Champions League. Certo, se giocano, invece, come contro il Monza o l’Udinese, no. La squadra, comunque, c’è, manca un po’ di impegno a mio avviso a volte, ai tempi miei c’era sempre, sennò non giocavi. Ad ogni modo, secondo me per i gigliati non è difficile arrivare in Europa quest’anno, ce la possono fare. Ed anche per la Conference League ci sono delle possibilità quest’anno, abbiamo una squadra migliore delle altre a mio avviso, a parte il Chelsea. Chi mi piace di più di questa Fiorentina? Dodô. Mi garba (lo dice alla fiorentina n.d.r.) tantissimo! Anche Ranieri è molto bravo, poi, e Kean sta facendo benissimo. Firenze è una piazza bellissima, ed i giovani ci vivono bene. Pepito Day? Volevo venire a vedere la partita ma mia figlia giocava a pallavolo! Tornerò presto comunque al Franchi”.

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