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Le Due Vite (e i tre gol) della Fiorentina

Le Due Vite (e i tre gol) della Fiorentina - immagine 1
La Fiorentina letta sotto le note di Marco Mengoni

Filippo Caroli

Diciamoci la verità, in pochi si sono stupiti della vittoria del Festival di Sanremo da parte di Marco Mengoni. Un po’ perché il cantante di Ronciglione è stato fin dall’annuncio della sua partecipazione designato come il favorito numero uno, un po’ perché Due Vite, la canzone con cui si è laureato di nuovo vincitore a distanza di dieci anni, è effettivamente un grande pezzo. Ma al di là della splendida voce di Mengoni e della melodia contagiosa, anche il testo risulta particolarmente profondo e affascinante. ‘La canzone Due Vite parla di una bellissima e infinita relazione tra la vita reale e quella che viviamo nei sogni. È scientificamente provato che la notte si accenda la nostra parte più emotiva ed escono fuori mostri e paure recondite. Di giorno, invece, la nostra mente che è una macchina perfetta riesce a mettere da parte paure e lacerazioni per non farci soffrire’, ha dichiarato il cantante.

Una sorta di eterna dicotomia fra razionalità ed emozioni, due facce opposte di una stessa medaglia che, spesso e volentieri, possono entrare anche in conflitto. Una riflessione che si sposa particolarmente bene anche col momento che sta vivendo la Fiorentina.

Eterna incompiuta

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Che la squadra Viola sia il paradosso di sé stessa non lo scopriamo certo oggi. Ma la gara con la Juve ha per l’ennesima volta messo a nudo tutti i limiti dei ragazzi guidati da Vincenzo Italiano. Una squadra che in effetti vive contemporaneamente due vite, quella fino agli ultimi 20 metri, e quella nell’ultimo tratto di campo. Perché come sottolineato da tutte le analisi post gara, la Fiorentina là davanti ci arriva, e anche con un discreta fluidità. Il problema, che inizia a diventare estremamente pesante e annoso, è quello della concretezza. Manca un guizzo, una giocata in fase di rifinitura, determinazione nelle conclusioni che possano tradurre in numeri quello che la Fiorentina riesce quasi sempre a produrre in termini di mole di gioco. E in questo senso, la prova di Ikoné fotografa bene la situazione dei gigliati.

A secco

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E arriviamo ai 3 gol. Nessuno dei calciatori in rosa ha superato i 3 gol in stagione. Bonaventura, Gonzalez, Cabral e Jovic, questi i capocannonieri Viola che, come sottolineava La Gazzetta dello Sport qualche giorno fa, sono ancora inchiodati al numero (non tanto) perfetto. Rabiot, Posch (difensore centrale), Carlos Augusto, Samardzic (non titolarissimo), Sanabria, Kean (terza punta della Juve). Questi soltanto alcuni dei tanti giocatori che hanno segnato più di qualsiasi calciatore gigliato in questa Serie A. Numeri che fanno male se pensiamo che l’unica altra squadra che ha un capocannoniere a 3 gol è il Verona, che non se la passa proprio benissimo. Come detto, due vite opposte. Ma se per Mengoni il pronostico ha sorriso fin dall’inizio, a Firenze i presupposti paiono tutto meno che positivi. E in Serie A il televoto non può portarti i gol.

Jovic