L'imbucata

Le chiacchiere non contano, sarà il campo a valutare questa Fiorentina

Le chiacchiere non contano, sarà il campo a valutare questa Fiorentina - immagine 1
Con questa articolo Matteo Magrini firma del Corriere Fiorentino e voce di Radio Bruno inizia la collaborazione con Violanews.
Matteo Magrini

“La Fiorentina è più forte dell'anno scorso?”. La domanda, se la son fatta tutti e (quasi) tutti si son dati la stessa risposta: “sì”. La verità però, è che l'unica sentenza credibile arriverà dal campo. E' lui, il giudice supremo. Tutto il resto non conta. Certo, qualcosa si può dire, e la primissima impressione è che nel complesso la squadra sia migliore anche se, e non è una novità, resta la sensazione di uno squilibrio. Ci sono ruoli coperti come solo le grandi (basta pensare alla coppia Biraghi/Parisi, o al duo di registi Arthur/Maxime Lopez) ma alcuni (evidenti) lacune restano. Manca, per esempio, un centrocampista più “muscolare” e non a caso, avesse potuto scegliere, Italiano avrebbe preso Vranckx più che il francese “tascabile” ex Sassuolo. Per non parlare della difesa, dove Igor è stato sostituito con un giocatore sostanzialmente fermo da due anni (Mina) e messo ko dai primi, veri sforzi e dove, nonostante le richieste dell'allenatore, non si è investito su un portiere capace, sul serio, di fare la differenza. E poi l'attacco, dove Nzola e Beltran sono certamente migliori di Cabral (a proposito, a chi già lo rimpiange si segnala che gli son bastate due partite e mezzo per accomodarsi in panchina) e Jovic, ma dove resta la sensazione di avere un giocatore di un altro livello (Nico) e quattro bravi ragazzi dai quali, a turno, tirar fuori un titolare. Senza che nessuno, almeno fino ad oggi, sia riuscito a dare un minimo di certezze. Per farla breve: si è fatto 30, senza arrivare a 31.

Ma queste, tanto per tornare al punto di partenza, son chiacchiere. Meglio insomma guardare a quello che accadrà sul campo e la partita di stasera sarà già un buon “test d'ingresso” (in Europa) per capire qualcosa in più. Alla Fiorentina infatti, si chiede di presentarsi al girone con un approccio decisamente migliore rispetto a quanto fatto un anno fa. Partire bene infatti, vorrebbe dire dare già un indirizzo chiaro alla classifica e, perché no, poter pensare ad una gestione più semplice di forze, uomini e risorse. Facile a dirsi, ma molto meno a farsi. Soltanto chi non conosce il calcio può pensare al Genk con superficialità e sufficienza. Talento, corsa, organizzazione, entusiasmo. Quella belga è (come da sua giovanissima tradizione) una realtà piena di giovani interessanti e abituata a giocare un calcio propositivo. E se è vero che da un certo punto di vista questo potrebbe essere un vantaggio per la Fiorentina (Biraghi e soci si esaltano contro chi li affronta a viso aperto mentre soffrono se trovano pullman parcheggiati nelle metà campo avversaria) dall'altro ci sarà da far (parecchia) attenzione.


Il segreto comunque, se si può definir tale, in partite come questa è sempre lo stesso: fare gara (almeno) pari sul piano dell'intensità e dell'applicazione. A quel punto, la qualità (superiore) emergerà da sé. A proposito. L'assenza di Bonaventura peserà parecchio, ma offre a Infantino (dovrebbe giocar lui al posto di Jack) una ghiottissima occasione per mettersi in mostra. Dicono che Italiano ne stia rimanendo particolarmente impressionato e questa, per l'argentino, è la serata migliore per confermare al mister quanto di buono pensa di lui. Occhio, però, perché nella testa dell'allenatore sta girando una (pazza) idea. Non per l'immediato, magari, ma per un futuro magari non troppo lontano. Il riferimento è a Maxime Lopez (che per il tecnico non può essere l'alternativa a Jack come trequartista) e ad una possibile coesistenza con Arthur. Non nel 4-2-3-1 (in quel caso i due sono alternativi) ma in un 4-3-3 nel quale l'ex Sassuolo agirebbe da mezzala.

Si vedrà. Per il momento, testa al Genk. Sperando che Beltran trovi il primo gol in maglia viola (ma guai, anche in quel caso, a sparare su Nzola) e che Nico abbia recuperato dagli sforzi con l'Argentina. Perché gran parte dell'ambizione di andare oltre la Fiorentina capace di giocarsi due finali passa da lui e perché, aspettando i gol dei centravanti, è lui che sta trascinando i compagni. In chiusura, non posso non ringraziare il direttore Saverio Pestuggia e tutta la squadra di Violanews per avermi concesso questo spazio. Un viaggio da fare insieme che inizia oggi, augurandoci che ci porti più lontano possibile. Ad Atene? E perché no...

tutte le notizie di

Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo Fiorentina senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con Violanews per scoprire tutte le news di giornata sui viola in campionato e in Europa.