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Lampi da fenomeno, numeri da mezzala. Il paradosso Ikoné

Lampi da fenomeno, numeri da mezzala. Il paradosso Ikoné - immagine 1

La stagione del francese

Redazione VN

Fiorentina-Roma, minuto 63. Viola in possesso, dopo un giro palla dalle retrovie il pallone arriva ad Ikoné defilato sulla linea di metà campo. C'è Ibanez in zona ma il francese riesce a girarsi, uno sguardo in verticale e già si capisce che l'ex Lille ha in mente la giocata. Tocca il pallone ripetutamente, il giallorosso non affonda, poi sì. In un battito di ciglia, Jorko lo fa secco e parte. Zelewski, uno con una gamba davvero impressionante, non lo tiene e gli prende la targa. Interviene Cristante mentre il classe '98 si accentra. Una mezza finta di corpo e l'ex Atalanta casca come un birillo. Ikoné arriva al limite dell'area e, inspiegabilmente, sbaglia forse la scelta più facile offrendo un passaggio troppo corto a Cabral che viene facilmente intercettato.

In questa singola azione c'è la fotografia di quanto fatto fin qui in Viola da Ikoné. Un calciatore arrivato, giustamente, con grandi aspettative, che spesso mette in mostra una classe nettamente superiore alla media di Serie A ma che, ormai troppe volte, manca dai 16 metri in poi. Vincenzo Italiano lo ha ripetuto fino allo sfinimento durante l'anno: gli esterni Viola sono attaccanti aggiunti e devono essere concreti sotto porta con gol e assist. I numeri di Jorko, in questo senso (e in linea con gli altri esterni), non sono lusinghieri.

Il fatto è che Ikoné un goleador non lo è mai stato. Basta dare un'occhiata al suo bottino durante le passate stagioni. Quest'anno, il francese è fermo a 3 gol (2 col Lille) e 4 assist (2 col Lille). Meglio l'anno scorso quando chiuse a quota 7 in entrambe le caselle. 4 gol e 7 assist, invece, nella stagione 19-20. La stagione 18-19, invece, è l'unica in cui è arrivato in doppia cifra per quel che riguarda gli assist: 11. Furono 3, invece, i gol. Numeri impietosi se si prende come esempio uno come Berardi, capace di segnare 14 reti e mettere a segno 16 assist in stagione.

Insomma, la qualità e il talento non si discutono ma i numeri non mentono, e quelli di Ikoné sono più simili a quelli di una mezzala d'inserimento rispetto che ad un attaccante esterno. Anche su di lui, dunque, ci sarà da lavorare. E se Italiano ha recuperato uno come Amrabat, chissà che non faccia del francese un novello Salah...

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