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L'esclusiva

Labate a VN: “Commisso, un presidente impagabile. Vlahovic si è fatto un regalo”

Labate a VN: “Commisso, un presidente impagabile. Vlahovic si è fatto un regalo”

Il grande giornalista a ViolaNews: "Rocco, il calcio italiano lo tenga stretto"

Vincenzo Pennisi

Giornalista, conduttore televisivo e radiofonico, è uno dei tuttofare più apprezzati nel panorama dell'informazione italiana. Tommaso Labate, di nota fede interista, ha analizzato in esclusiva ai microfoni di ViolaNews la gara persa con onore dalla Fiorentina contro i campioni d'Italia.

Tommaso, che impressione ti ha fatto la Fiorentina?

L'ho vista benissimo, diciamo che l'ho sempre seguita per ragioni affettive verso la dirigenza. Seguo la squadra come fanno tantissimi calabresi, ho visto una Fiorentina pazzesca nelle tre gare che ha vinto ma soprattutto nelle due che ha perso. Se non fosse rimasta in 10 uomini probabilmente la Fiorentina non avrebbe perso nessuna delle gare giocate fino ad oggi.

Dopo l'1-0 della Fiorentina c'è stata un po' l'impressione che potesse finire come in quel famoso 4-1 del 2013?

Ricordo benissimo quella partita, in certi momenti ho avuto quella stessa sensazione. Per fortuna però ieri il pallone era bianco e non giallo, diciamo che dal bianco del pallone ho capito che l'Inter aveva margini di recupero.

Come ha fatto Italiano a far breccia nel cuore dei tifosi e dei calciatori in così poco tempo?

Le grandi storie di calcio molto spesso iniziano in maniera inaspettata. La genesi dell'arrivo di Italiano alla Fiorentina sembra l'inizio di uno di quei romanzi che non sono lineari e che comunque poi ti portano a una storia buona, anche se è presto per fare bilanci. Ricordo che nella stagione 1988-89 l'Inter chiuse l'acquisto di Rabah Madjer che si rivelò infortunato e al suo posto arrivò Ramon Diaz, proprio dalla Fiorentina, uno dei calciatori decisivi in quella cavalcata scudetto dei nerazzurri.

Hai mente qualche esempio specifico?

Con Italiano vedo un grandissimo calcio e l'occhio da giornalista mi ha fatto notare alcuni riti. Ad esempio, prima della foto di rito di inizio partita, ho visto la squadra correre a bere dalle borracce, una cosa apparentemente inspiegabile ancora prima del calcio d'inizio. Potrebbe essere uno di quei riti scaramantici che tengono compatto il gruppo. Italiano sta facendo un grandissimo lavoro, complimenti alla Fiorentina che ha puntato su un profilo giovane, dando lui la possibilità di emergere, cosa che dovrebbe accadere più spesso.

Con il presidente Commisso hai un legame speciale. Che persona è?

E' uno di quei presidenti che il calcio italiano e i tifosi devono tenersi stretti. Poter riconoscere in una persona fisica il presidente di una squadra è un grandissimo valore aggiunto, a maggior ragione se consideriamo che l'Inter ha una proprietà che non torna in Italia da anni. Il Milan è proprietario di un fondo a cui non riusciamo ad associare un nome e un cognome, avere un presidente in carne ed ossa è una cosa impagabile.

Vlahovic è stato nella lista nerazzurra per il post-Lukaku. Ti ha stupito la sua crescita?

Dusan restando a Firenze ha fatto un regalo grandissimo alla sua carriera. Spesso fare delle scelte azzardate, come accaduto anche a calciatori più titolati come Donnarumma, può essere rischioso. Riuscire ad affermarsi e rimanere a Firenze è stata una scelta azzeccata soprattutto per lui. Queste prime giornate di campionato danno ragione a queste sensazioni.

Come hai vissuto l'addio di Conte all'Inter?

Non benissimo, mi ero molto affezionato a Conte, ci ha riportati alla vittoria dopo 10 anni. Inzaghi è partito meglio di quanto mi aspettassi, però ora sospendo qualsiasi tipo di giudizio perché è passato troppo poco tempo dall'inizio della stagione. Rimaniamo con i piedi per terra.

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