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editoriale

La Fiorentina perde e rispuntano i Soliti Noti. Stadio, ora è il caos

Enzo-bucchioni
L'analisi della sconfitta di Monza e la marcia di avvicinamento alla gara con la Cremonese: al Franchi giovedì ci sarà anche Commisso
Enzo Bucchioni Editorialista 

Il ritorno dei "Soliti Noti"

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Ho la sensazione, condita da qualche certezza, che ci siano i Soliti Noti che non stanno aspettando altro che vedere qualche ko per tornare alla carica contro la società, contro Italiano, contro questa squadra costruita male. Da cosa lo deduco? Dal ritorno prepotente dei soliti commenti e discorsi, per ora leggermente mascherati, letti ed ascoltati dopo le identiche sconfitte per 3 a 2 contro il Poznan e il Monza. Nessuno è contento, ovvio. Neanche chi vi scrive. Ma certi momenti e certe situazioni vanno contestualizzati. Mi pare chiaro che questa squadra abbia in testa solo le coppe. Non dovrebbe succedere, lo so, le grandi squadre dovrebbero capire le situazioni e i momenti delle partite e so anche questo. Ma la Fiorentina una grande squadra non lo è ancora, sta studiando, forse un giorno lo diventerà, credo che qualche momento di difficoltà possa essere comprensibile. È chiaro che Italiano dovrà continuare a lavorare sulla testa dei ragazzi, dovranno prima o poi abituarsi anche a gestire, a controllare le partite, il prossimo step di crescita dovrà proprio interessare l’aspetto dell’approccio e della conduzione delle partite. Non sono contento, non giustifico, lo ripeto, ma cerco di capire e guardare in prospettiva.

La partita di Monza

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I primi venti minuti di Monza sono stati spettacolari, gioco brillante, ottima condizione fisica, sono arrivati i gol con facilità, con quella che in pratica era la squadra titolare per otto undicesimi. Mancavano infatti solo l’infortunato Bonaventura e gli acciaccati Nico e Ikoné. Non ho visto una squadra stanca, svogliata, abulica o, peggio, una squadra spenta. Questo sì avrebbe dovuto preoccupare, ovvio. Ho visto invece una gran bella Fiorentina per venti minuti e mi porto via quella per le prossime partite. Da quella riparto. Poi cosa è successo? Quello che non dovrebbe succedere: hanno spento la luce. Con ingenuità e superficialità, vedendo l’inconsistenza dell’avversario, la Fiorentina ha pensato di aver già vinto la partita ed ha messo il pilota automatico. Non si fa. Non è consentito a nessuno. Le dinamiche del calcio sono strane, non è consentito a nessuno uscire dalla partita, a volte basta un episodio per buttarti fuoristrada. Con il Lech è stato l’arbitraggio a innervosire e far uscire di gara i viola. Non è possibile.

Le partite vanno giocate sempre con attenzione, abbassando i ritmi, tenendole in controllo attivo. Quando spegni la luce è quasi impossibile riaccenderla, tornare in partita. L’idea della rimonta possibile ha moltiplicato le forze del Monza e annientato la Fiorentina. Ci fosse il time out nel calcio l’allenatore alla mezz’ora avrebbe dovuto chiamarlo. Nella ripresa e anche con i cambi è stato praticamente impossibile rimettere le cose a posto. E non vorrei più vedere gol presi dal rilancio del portiere con un difensore senza raddoppio dell’altro centrale o uno degli esterni. Ripeto: è una lezione che deve servire a crescere. Ma chi fa drammi, quelli battuti dai fatti che rialzano la testa per le solite antipatie e invidie, chi attacca selvaggiamente Terracciano (esempio), sono tutta gente che in questo momento fa o vuole il male della Fiorentina.

Remare dalla stessa parte

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Che momento è? È il momento della compattezza, del remare tutti dalla solita parte, anche della comprensione e giustificazione per certi errori, perché l’obiettivo oggi è uno e uno solo: conquistare due finali. Ripartiamo dunque da quei primi venti minuti di Monza, dalla vivacità di una squadra che dovrà farsi trovare nelle stesse condizioni fisiche e soprattutto mentali giovedì sera al Franchi contro la Cremonese. Pensavo che la Fiorentina fosse cresciuta nella capacità di gestire le partite, probabilmente mi ero sbagliato, spero adesso che il Lech e il Monza siano stati una grande lezione.

Con la Cremonese torna Commisso

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La Cremonese vorrà fare la partita della sua storia, per loro è la più importante di sempre, e nella trappola del due a zero dell’andata la Fiorentina non dovrà cadere. Se poi i lombardi attaccheranno a testa bassa forse sarà meglio per i Viola che negli spazi danno il meglio, ma sulla carta aspettiamoci una partita tosta, dura e complicata. Ricordiamo che la Cremonese ha eliminato il Napoli prima e la Roma poi, questo dovrà alzare al massimo il livello di attenzione. Le partite non sono mai facili, vanno fatte diventare facili.

Giovedì ci sarà anche Rocco gli spalti del Franchi, una spinta e un’energia in più. Sapete benissimo quanto il presidente abbia voglia di mettere un trofeo in bacheca, quindi mi aspetto una grande serata e una grande mobilitazione da parte di tutta la tifoseria. La diretta Tv c’è, ma ai tifosi veri non deve interessare e il Popolo Viola è fatto da tifosi veri. In certi momenti il sostegno è fondamentale cose s’è visto con il Lech. Chi giocherà lo vedremo, Bonaventura sta meglio, ma non è scontato recuperarlo. Torneranno (se stanno bene) sia Nico che Ikonè, probabilmente Igor in difesa. Ma c’è tempo, gli allenamenti riprendono oggi.

E, a proposito di allenamenti, torno sui Soliti Noti che rimettono la testa fuori. Nel mirino c’è tornato pure Italiano. Non scrivo quello che penso io dell’allenatore, tutto il bene possibile e ormai lo sapete, riprendo soltanto tre pareri più disparati della settimana scorsa. Sacchi, uno dei più grandi della storia: “Italiano mi piace molto, è bravissimo. Merita di vincere qualcosa”. De Zerbi, astro nascente in Premier: “Italiano è fra gli allenatori italiani più bravi, lo seguo e lo stimo tantissimo”. Palladino, giovane tecnico del Monza prima della partita: “La Fiorentina ha un grande allenatore, mi ispiro molto a lui”. Di cosa parliamo? E qui da noi fra i soliti commentatori della domenica, ma anche del fine settimana, c’è chi pensa che sarebbe bene esonerarlo appena perde una partita. Vaiavaiavaia

Stadio, ora è il caos

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Potrei riprendere da questa esclamazione, rivolta anche ai politici, parlando della vicenda Franchi. Non sono affatto contento se l’Europa la pensa come me che da due anni esprimo dubbi e perplessità su questo restauro, e adesso sono arrivati in tanti a supportare il partito del no. È comunque una sconfitta per Firenze, per la Fiorentina e per i tifosi viola che non avranno lo stadio nuovo, di proprietà, perché a Commisso non l’hanno fatto fare, ma adesso molto probabilmente non avranno più nulla. Quando sottolineavo le criticità dei questa idea sbandierata, pompata, ingigantita, esasperata da Nardella in cerca di rivincite dopo la sconfitta della Mercafir, forse sarebbe dovuto nascere un dibattito pubblico che invece è clamorosamente mancato.

Ora è il caos. E cominciare un’opera di questo tipo, con un quartiere sventrato fra stadio e tranvia, senza avere la certezza dei finanziamenti sarebbe un’ulteriore, inaccettabile leggerezza sulla pelle della Fiorentina. Tanto più con un sindaco in scadenza che non può lasciare aperta una ferita di questo tipo. Serve una grande riflessione per capire come rimediare e quale strada intraprendere. Se tornare a contare sui privati, dirottare i 95 milioni del Pnrr su qualche altra opera cittadina o in parte al restauro conservativo del Franchi.

Pensare oggi di rimediare tutti gli errori con gli Europei del 2032 che l'Italia ancora non ha ottenuto, sarebbe un ulteriore folle ottimismo. Basta ottimismo di facciata, basta personalismi, il tema è delicato e deve essere affrontato da tutta la città coinvolgendo governo e regione. Nardella ha fallito, ormai è evidente. Sta cercando di salvarsi in calcio d'angolo, ma evitiamo di aggiungere problemi a problemi e complicazioni a complicazioni. Se è ancora possibile, se c’è uno spiraglio, facciamo fare lo stadio della Fiorentina ai privati. E poi il restauro conservativo del Franchi. Per metterlo a reddito basta avere delle idee, tanto più in un quartiere come Campo di Marte. Dai concerti, a musei tematici, ai centri commerciali, alle attività sportive della zona, una nuova vita del Franchi sarebbe comunque possibile.

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