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Nel tennis lo chiamano il "braccino": quella particolare paura di sbagliare quando si è ormai vicini alla vittoria. Un concetto che fa da contorno all'ennesima occasione mancata dalla Fiorentina ieri contro il Milan. Sconfitta arrivata, per certi versi, anche immeritatamente, ma che sicuramente evidenzia dei limiti nella squadra di Italiano: i soliti limiti. Mancanza di cinismo da parte degli attaccanti (vedi l'occasione clamorosa sbagliata da Beltran), le disattenzioni difensive che arrivano sistematicamente (con buona pace di Parisi, schierato comunque in posizione non sua), ed un modulo che, forse, isola troppo le punte valorizzando allo stesso tempo degli esterni che ad ora non sembrano essere un'arma letale. Ecco servita allora la Fiorentina post sosta, quella stessa Fiorentina che anche dopo il precedente stop, al quale era arrivata dopo la vittoria entusiasmante con il Napoli, aveva poi perso clamorosamente in casa con l'Empoli. Una squadra che è capace di alternare prestazioni straripanti (come quella appunto contro il Napoli) a prove deludenti, ed anche nel match di ieri sembra essersi manifestata la paura più grande dei tifosi gigliati: questa Fiorentina macina ma agli appuntamenti cruciali non affonda. Quel maledetto ultimo passo, appunto, quella cattiveria che non si presenta alle occasioni più ghiotte non consentendo di sbloccare definitivamente una squadra che ha tutte le carte in regola per provare a fare lo scaleup che da tempo ormai invocano i supporters viola. Che siano i gol degli attaccanti che mancano? Che sia il troppo gioco ed il poco cinismo? Che sia l'aggrapparsi a moduli troppo "rodati" e che necessitano di un tagliando? Sicuramente le prossime importanti partite (soprattutto in Conference League) diranno molto sul prosieguo della stagione, ed il mercato di gennaio svelerà le ambizioni della società. Al momento, però, c'è sempre quel maledetto ultimo passo, quel braccino da tennista che non consente alla Fiorentina di fare come ad esempio sta facendo Jannik Sinner nel tennis: quel salto di qualità che consacrerebbe in modo risolutivo l'operato di Italiano e che consentirebbe ai viola di salire nell'Olimpo della Serie A. Ah, oggi c'è la finale di Coppa Davis: speriamo che Sinner & Co non abbiano... il "braccino"!
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