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La Coppa Italia è la via più semplice per il massimo risultato: va privilegiata

Coppa Italia Conference Europa League
La provocazione: perché trattarla come torneo minore?

Federico Targetti

Messa così è una frase piuttosto forte, considerando che la Fiorentina è impegnata su tre fronti, tra cui la Conference League. Ma proviamo a spiegarvi nel dettaglio il nostro titolo, ansiosi di leggere poi cosa ne pensano i nostri lettori e tifosi viola. Per prima cosa, ecco quanto vale in termini economici la coppa nazionale: sono circa 7 i milioni incassati dalla squadra vincitrice, più gli incassi delle partite casalinghe ove esse non facciano già parte di pacchetti con altre gare ufficiali. Solo la finale mette in palio 4,5 milioni. Inoltre, come è noto, chi porta a casa la Coppa Italia accede di diritto alla fase a gironi di Europa League. E questo è il punto.

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Obiettivo Europa

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Posto che la Fiorentina vuole sempre migliorare quanto fatto l'anno prima, in assenza di dichiarazioni che fissino obiettivi superiori o inferiori, è logico dedurre che la dirigenza viola punti alla conferma in Conference League o ancora meglio all'accesso all'Europa League. Per il primo traguardo serve il settimo posto, per l'altro sono validi il quinto o il sesto, oppure il trionfo nella attuale Conference League, o ancora come detto la vittoria in Coppa Italia. Quale dei tre è più verosimile?

In campionato la Fiorentina paga 8 punti rispetto a quinto, sesto e settimo posto, occupati dalle due romane e dall'Atalanta. Roma e Lazio saranno affrontate in trasferta in due delle prossime tre gare di Serie A, che quindi sono decisive per tenere vive le speranze di una rimonta su almeno una delle tre squadre. In Conference League, a febbraio, c'è il Braga, la peggiore pescata possibile ai playoff, seria candidata alla vittoria finale e capace di battere a fine dicembre 3-0 il Benfica fin lì imbattuto in stagione. Anche ammesso che la Fiorentina superi il Braga nel doppio confronto, difficile ma mai impossibile, resterebbero altri 4 turni da vincere, dagli ottavi alla finalissima di Praga, contro squadre via via più blasonate e forti (West Ham, Villarreal, Nizza, la stessa Lazio se non fa turnover, per fare alcuni esempi).

La Coppa Italia invece, per la sua natura di torneo sempre sottovalutato, è una via più semplice. Che non vuol dire facile, bensì semplice: battuta la Samp (tutto da fare, ma sulla carta così dovrebbe essere), ci sono solo quattro partite al trofeo - il quarto di finale contro il Torino, le due semifinali andata e ritorno e la finale. Preparare cinque partite è più semplice, ripetiamo, non più facile, di prepararne una a settimana o di prepararne nove (dai sedicesimi alla finale di Conference), e in più le eventuali avversarie in semifinale e finale di Coppa Italia potrebbero avere altre priorità, come ad esempio la rimonta al Napoli in campionato o la Champions League. Per cui, allo stato attuale delle cose, provare a vincere la Coppa Italia è la via meno tortuosa per accedere all'Europa League, ovvero migliorare il risultato della stagione 2021-22.

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