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“Italiano mi ha cambiato”. Chi sono i “Boloca” della Fiorentina?

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Molte volte, parlando del tecnico ex Spezia, ci soffermiamo su modulo, carattere, schemi, ma tralasciamo un aspetto che rende Italiano uno degli allenatori emergenti del panorama europeo: l'aspetto mentale.

"Allo Spezia c'era Italiano che in due mesi, mi ha trasmesso cose clamorose e mi ha aperto la mente. I tempi di gioco erano altissimi così come il ritmo e l'intensità". Partiamo da qui, dalle parole di Daniel Boloca, giocatore del Sassuolo, sul lavoro di Vincenzo Italiano. Molte volte, parlando del tecnico ex Spezia, ci soffermiamo su modulo, carattere, schemi, ma tralasciamo un aspetto che rende Italiano uno degli allenatori emergenti del panorama europeo: l'aspetto mentale. Con la sua idea di gioco, l'allenatore della Fiorentina ha rigenerato tantissimi giocatori. Andiamo a vedere chi sono i "Boloca" che giocano a Firenze.

Se si partisse da tre anni fa...

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I nomi sono tanti. Da quando Italiano è arrivato qui a Firenze, tantissimi giocatori sono rinati. Inutile partire dai Torreira e Odriozola del passato. Concentriamoci sul presente, dove questa Fiorentina ha alcuni giocatori che anno dopo anno, si sono confermati con forza e contro ogni tipo di pronostico. Partiamo da Martinez Quarta. L'argentino ha sofferto l'arrivo del tecnico ex Spezia, per poi cambiare marcia e addirittura modo di interpretare il ruolo. Italiano ha rivoluzionato la figura del difensore centrale, rendendo l'ex River Plate un centrale moderno e alla "Guardiola". Per rimanere in difesa, la rinascita di Ranieri è una delle più grande operazioni targate Italiano. Escluso dal gruppo squadra all'inizio della scorsa stagione, è diventato un titolarissimo grazie al lavoro continuo dell'allenatore della Fiorentina. Poi prendete pure Duncan. In tre anni: il primo ha sorpreso, il secondo sottotono, mentre il terzo è iniziato alla grande, tanto da renderlo una certezza per questa squadra. E se andiamo a vedere il Duncan del Sassuolo o del Cagliari, la differenza è enorme. Caso eclatante è quello di Arthur. Il brasiliano non giocava con continuità da due anni, ma qui a Firenze sembra aver trovato il suo habitat naturale. Vedremo un altro caso alla Torreira a fine anno? Questo non possiamo saperlo, ma per ora la mano di Italiano ha colpito ancora. "La mia rinascita è dovuta al calcio di Italiano", parola di Jack Bonaventura.La seconda giovinezza dell'ex centrocampista del Milan non è un evento casuale, ma va di pari passo con la crescita tattica del 4-3-3 di Italiano, che insieme all'innesto del trequartista, ha creato un equilibrio fondamentale per la creazione del Bonaventura che conosciamo oggi. La lista continuerebbe, ma possiamo fermarsi anche qui. In ottica futura, la speranza va tutta su Nzola, che Italiano ha già cambiato a Spezia, e su uno degli esterni che per adesso stanno deludendo e non poco. Se guardiamo Cabral e Jovic, per esempio, i gol che hanno segnato in maglia viola, sembrano davvero tanti rispetto alla pochezza che stanno esprimendo nelle loro nuove avventure. Insomma, a quanto pare Italiano conta. E in attesa di nuove aperture mentali, ci godiamo le sue creature.


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