Vincenzo Italiano è sempre stato, almeno a giudicare dalle conferenze stampa, un allenatore misurato, capace di lavorare al meglio con la rosa che la società in accordo con lui mette assieme, mai una parola fuori posto (Juric è lontano anni luce), uno alla Simone Inzaghi. Ma di questi tempi anche l'allenatore dell'Inter è passato da "Spiaze" a "Non vi azzardate a vendere adesso, serve rispetto", quindi non c'è da stupirsi se il nostro condottiero, nella conferenza di ieri, ha timidamente e sommessamente lanciato un appello alla Fiorentina, mettendo allo stesso tempo le mani avanti in vista di quella che, a meno di clamorosi scossoni da qui a fine sessione estiva, sarà la sua stagione più difficile.
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Italiano ha messo le mani avanti
Sta ai giocatori
In un certo senso, era il minimo che a livello numerico i vuoti lasciati dalle partenze venissero colmati. Non ci si può presentare ai nastri di partenza senza una riserva per ogni ruolo, e anche Castrovilli, che non è andato via ma non rientrerà ancora per molto tempo, va sostituito, con una mezzala che, Bajramio non Bajrami, arriverà. Quindi non è al numero che Italiano si riferisce quando dice che sul mercato "abbiamo sostituito, non aggiunto". E' alla qualità. Vlahovic con Jovic, Torreira con Mandragora (ma in realtà con Amrabat che già c'era: sentito il passaggio su Rolly mezzala?), Odriozola con Dodò; il tecnico siciliano ha fatto capire che "sta a loro far parlare di sé, mettersi in discussione ed essere bravi come chi li ha preceduti". Come a dire "non è scontato che troviamo la stessa chiave di volta che ci ha permesso di arrivare dove siamo arrivati con quelli prima: ci sto lavorando, ma dovranno darmi una mano". In effetti lo stesso Italiano ci dice che Dodò è indietro e che Jovic va sbloccato a livello fisico e mentale.
Meglio da underdog
Anche la battuta sulla differenza punti con il campionato precedente, seppur una battuta, si colloca sullo stesso binario: "Ventidue punti rispetto all'anno prima sono tanti, ripetere questo dato e arrivare a 84 penso sia complicato". Insomma, la sensazione è che Italiano, legittimamente, voglia mettere le mani avanti e non alzare troppo il livello delle aspettative, dato il suo entusiasmante storico: è davanti a una sfida mai affrontata prima d'ora, quella europea, e vuole stupire come sempre partendo da incognita. Niente pressioni, a meno che la dirigenza non decida di fare un regalo ulteriore all'allenatore e aggiungere, non sostituire.
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