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L'editoriale del martedì

Italiano, follia parlare di esonero. Orsato a Bologna peggio della Fiorentina

Enzo Bucchioni
Enzo Bucchioni con il classico editoriale della mezzanotte di martedì parla del difficile momento viola

Enzo Bucchioni

Il momento è complicato, mi sembra evidente e innegabile. Ma cosa sta succedendo alla Fiorentina? Questa è la domanda delle domande alla quale bisognerebbe cercare di dare una risposta o almeno provarci, per adottare correttivi immediati e lo dico, ovvio, all'allenatore e ai giocatori, ma anche e soprattutto alla società. Se cercassero di capire anche gli opinionisti (o presunti tale) e i tifosi veri, quelli che vogliono solo il bene della Fiorentina, sarebbe meglio. Ma di questo parlerò più avanti.

È evidente, dicevo, che la Fiorentina non sia più quella ammirata lo scorso anno. Qualche giustificazione c’è, a cominciare da alcuni torti arbitrali (anche di questi dirò più avanti), per passare poi agli infortuni di giocatori importanti e insostituibili (Nico Gonzalez su tutti) e infine chiudere con i due impegni settimanali fissi ai quali questa squadra non era abituata. Tutte cose da ricordare se vogliamo fare un’analisi seria, ma comunque non tali da giustificare certe sconfitte (Udine e Bologna), ma anche il pareggio con il Riga e se volete perfino quello con la modesta Juventus di questi tempi, una partita che l’anno scorso sarebbe finita in ben altro modo per la viola. Il fatto è che la Fiorentina dell’anno scorso non s’è ancora rivista e quella che va in campo dall'inizio della stagione, ma anche quella vista nelle amichevoli, sembra soltanto una copia riuscita non benissimo.

Il paragone

Ma la ricordate la squadra dell’anno scorso? Con che rabbia giocava, con quale intensità, con l’idea di dominare sempre e comunque l’avversario? Provate a rivedere quel pressing, quei raddoppi, magari all'inizio c’erano dei difetti nella fase difensiva, ma la Fiorentina era piaciuta fin dalla prima gara, la sconfitta con la Roma. Questa è un’altra roba. Manca il furore e senza furore il gioco diventa lento e prevedibile, gli avversari chiudono più facilmente gli spazi e via dicendo fino a far diventare complicato fare gol. Tutto normale per una squadra che vuole dominare, ma lo fa senza la forza, la volontà e la concentrazione necessari. E’ come se una tigre si ricoprisse gatto. I graffi sono diversi.

Troppi elogi?

Spero di sbagliare, ma forse a questa squadra, a questo gruppo, hanno fatto male i troppi elogi, l’aver fatto ventidue punti in più dell’anno precedente e aver conquistato la Conference potrebbe aver tolto umiltà e provocato una sorta di effetto “pancia piena”. Non lo so, ipotizzo. Se fosse così, ripeto spero di sbagliare, la situazione sarebbe ancor più complicata. E nel calcio non è infrequente. Di recente c’è stata la Nazionale di Mancini campione d’Europa nel 2021 che dopo essere andata oltre i suoi limiti ha perso proprio rabbia, voglia e umiltà, molti azzurri hanno pensato di aver dato tutto e sappiamo come è andata a finire. Per questo chiamo in causa anche e soprattutto la società, se davvero fosse finito un baco del genere nello spogliatoio viola, servirebbe un intervento immediato e deciso per riportare tutti a terra e alle loro responsabilità. Quando sento dire colpa di Tizio o a Caio mi viene da sorridere. Ma la Fiorentina non si reggeva sul gioco? Non era il gioco la sua forza?

Gioco sotto ritmo

Ecco, è proprio il gioco che non funziona più perché si gioca a basso ritmo, come detto, e tutto diventa prevedibile e banale. Ma ha ancora voglia questa squadra di lavorare duro e sacrificarsi per ritrovare gli automatismi con l’umiltà e il sacrificio? C’è poco tempo per gli allenamenti da una partita all'altra? Questo è vero, ma allora servono sedute ancora più intense, un sacrificio maggiore da parte di tutti. Ma attenzione: i compromessi non funzionano. Se ci si dovesse accorgere che questa squadra non è in grado di giocare ad alto ritmo per tre partite a settimana, allora meglio cambiare qualcosa nelle idee e nella tattica. Allenatore e giocatori devono parlarsi a fondo per cercare, se necessario, una strada diversa e più funzionale al momento storico e alla condizione del gruppo. La prova di quello che sto dicendo, la difficoltà di riportare la testa al massimo della concentrazione e quindi della determinazione, s’è avuta contro Napoli e Juve. In quelle gare la Fiorentina è apparsa più simile a quella dell’anno scorso proprio perché davanti a avversari più forti, a gare sotto i riflettori, ha tirato fuori il meglio. Farlo sempre forse è diventato faticoso. Ormai è evidente.

Jovic e Cabral

E non seguo neppure il ragionamento su Jovic o Cabral. E’ vero che dai due sarebbe stato logico aspettarsi di più e spero ancora che si sblocchino e comincino a segnare, ma quando un attaccante non segna è anche perché non viene messo nelle condizioni di farlo, si gioca lentamente si facilitano i difensori e tutte le cose che ho appena detto. La crescita di Cabral e Jovic passa attraverso la crescita della squadra. Logico che anche loro debbano fare di più singolarmente, in particolare Jovic, ma siccome nessuno dei due è Batistuta, non aspettiamoci che possano vincere le partite da soli. Non so se è un problema di preparazione, ma dopo un mese e mezzo di partite sarebbe curioso non averla smaltita.

Giù le mani da Italiano 

Comunque la strada è una sola e sono convinto che nello spogliatoio se ne sia parlando: se la squadra crede ancora in quello che fa i risultati arriveranno. Ma centrale deve essere la figura dell’allenatore. Io mi fido di Italiano, è bravo e l’ha dimostrato. Ha voglia di crescere e di sicuro la pancia piena non sa cos'è. Tocca a lui parlare con i giocatori, capire quali sono le difficoltà di ciascuno, è soltanto da un confronto che si può trovare una nuova sintesi. E se necessario, come detto, può aiutare anche un modo diverso di giocare senza abbandonare le idee di Italiano e la voglia di un calcio moderno che i risultati li ha dati e lo spettacolo lo ha fornito.

Anche per l’allenatore le tre partite settimanali sono una novità nella gestione del gruppo e nella preparazione, probabilmente ha pagato un po’ il normale rodaggio, ma una cosa deve essere chiara: giù le mani da Italiano. Se dopo appena un mese e mezzo di una stagione diversa dalle altre si cominciano a far filtrare dubbi, si aprono spifferi, sarà più difficile trovare la strada per risalire. Italiano deve essere sorretto in maniera forte e chiara in primis dalla società, se pubblicamente e duramente come sa fare Rocco, sarebbe anche meglio. È Italiano che deve capire dove e come intervenire e la società a fianco a lui deve essere granitica. Sono convinto che questa squadra crescerà e parecchio. Non è stata costruita male come dice qualcuno.

Il bilancio dei nuovi 

Dodò è più forte di Odriozola e spero se ne siano accorti anche quelli che ragionano tanto al metro. Amrabat è un giocatore diverso da Torreira, ovvio. Ma non idolatrate un giocatore bravo come Lucas, per carità, esaltato però dal gioco che l’anno scorso funzionava e con un grande movimento senza palla, aveva sempre più soluzioni. Non a caso è stata la stagione della sua rinascita. Vorrei vedere Torreira oggi cosa potrebbe fare di diverso in questo contesto difficile. E comunque ci sono giocatori come Barak appena arrivati che possono dare molto di più, altri ancora indietro fisicamente come Mandragora. Qualche delusione c’è, ovvio, e mi riferisco a Ikonè. Dalla sua storia, dalla sua qualità e dalla sua classe viste in televisione mi aspettavo di più e lo confesso. Ovvio che tutto non stia filando liscio e i problemi ci siano complessivi e anche qualcuno individuale, ma fatta l’analisi, appurate le difficoltà cosa resta da fare?

Buttare tutto a mare o al rogo come cerca di fare qualcuno o provare a uscire fuori da una situazione complessa? Ripeto: le possibilità ci sono. Per me la squadra reagirà, ma il contesto non aiuta. I tifosi veri, pur ragionando, pur non essendo completamente d’accordo con il mercato, non dovrebbero mai perdere di vista il bene ultimo che è quello della Fiorentina. Devastare Jovic e Cabral. Attaccare Venuti o Igor per l’errore di Bologna. Prendersela con Biraghi o Ikonè. Chiedere oggi la testa di Italiano (ho sentito anche questa), secondo voi può aiutare a cambiare la situazione o contribuisce a creare il caos? Ci sono momenti di sofferenza dai quali si può uscire avendo ben chiaro l’obiettivo da raggiungere tutti assieme. Con positività.

Italiano, follia parlare di esonero. Orsato a Bologna peggio della Fiorentina- immagine 2

Negatività

Da troppo tempo, invece, si respira negatività immotivata per i risultati ottenuti sul campo fino a pochi giorni fa, per la campagna acquisti e in generale il calcio che si fa da un anno e mezzo dopo le difficoltà iniziali di Commisso & C. Di sicuro questo clima l’ha provocato proprio il carattere battagliero di Rocco. Non ho altra spiegazione. Leggo giudizi e sento parole immotivate. C’è gente che tira ancora fuori Vlahovic senza ricordare che il serbo ha voluto andar via, aveva già un accordo con la Juve. E’ stato un colpo venderlo per quelle cifre. Sento addirittura dire che Italiano fa la formazione per accontentare la gente. Siamo alla frutta dei commenti. Permalosi, vendicativi e signori nessuno che cavalcano l’onda del malessere per un like sui social e vogliono il male della Fiorentina e di Rocco solo per dimostrare “io l’avevo detto”, andrebbero isolati. Purtroppo sono tanti e Rocco non ha messo in conto “quelli che pensano al male”, o “quelli che non capiscono perché non capiscono proprio”. Di calcio e non solo di quello. Le cose vanno dette e anche duramente e chi vi scrive lo fa da una vita, quando è il momento e quando servono dirle per costruire qualcosa. Chi vuole solo demolire sperando che arrivi qualcuno al posto di Rocco magari per diventarne amico o trovare lavoro, fa solo il male della Fiorentina. Ovvio. Diffidate gente, diffidate. Questo è il momento della critica costruttiva, ma anche della coesione per uscire fuori da queste sabbie mobili. Purtroppo gli infortuni di Dodò, Milenkovic e Duncan e la squalifica di Igor non aiutano, ma a maggior ragione questo allenatore e questa squadra vanno sorretti. Il tempo va dato, la pazienza serve. Se poi non dovesse cambiare niente ne riparleremo, il campionato si ferma a metà novembre e a gennaio riapre il mercato.

Gli arbitri

Passo ora agli arbitri. A Bologna la Fiorentina ha giocato male, ma senza il gol di Arnautovic come sarebbe finita? Un gol assolutamente irregolare. Sapete che parlo sempre malvolentieri di arbitri quando sento sospetti, costruzioni, tesi astruse come i complotti vari. A Bologna, però, la Fiorentina ha subito un torto colossale, il fallo su Quarta è evidente e inaccettabile in tempi di Var. Purtroppo Orsato per Bologna-Fiorentina è una decisione sbagliata. Uno come lui si concentra solo sui grandi appuntamenti, non era in forma e s’è visto, ma anche l’atteggiamento “io sono io”, non è stato simpatico. Il fallo avrebbe dovuto vederlo in diretta e comunque il Var avrebbe dovuto chiamarlo perché trattasi di chiaro ed evidente errore.

Perché non è successo? Perché non si può designare un Papa come Orsato e mettere al Var un arbitro di secondo piano che non se la sente di andare contro il Papa, appunto, teme nel segnalargli un errore. Teme di non essere pronto per confutare il Maestro. Dimenticando che il Var è un aiuto. Per questo aspetto a gloria i "Varisti", una categoria di arbitri diversi per carriera e rapporti, senza vincoli e senza sudditanza con quelli che vanno in campo. Intanto c’ha rimesso la Fiorentina che secondo me non avrebbe perso. Il punto non avrebbe cancellato le difficoltà, ma perdere è peggio che pareggiare (ovvio) e a volte può diventare un piccolo aggancio per ripartire. Grosso danno e non è il primo, purtroppo.

Piccola news

Intanto, piccola news, la Fiorentina ha deciso che se dovesse riconquistare un posto in Europa, con i lavori al Franchi, l’anno prossimo andrà a giocare al "Mapei Stadium" di Reggio Emilia come fece a suo tempo l’Atalanta. Lo speriamo fortemente…

Italiano, follia parlare di esonero. Orsato a Bologna peggio della Fiorentina- immagine 3
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