Gioco e carattere che sono emersi anche questa sera in un momento non facile, con le energie fisiche e nervose in riserva. Eppure la Fiorentina ha dato tutto, ha raschiato il barile, ha ritrovato anche momenti di qualità contro la difesa del Viktoria Plzen che è diventata un muro e un’ossessione, poi anche una maledizione, rotta soltanto nei supplementari.
E’ stato un assedio, la Fiorentina rispetto all’andata ha giocato velocemente, ha fatto girare palla, ha mosso la difesa dei cechi, ha trovato spazi e linee di passaggio, ma s’è infranta contro un portiere in stato di grazia (almeno tre miracoli), tre pali, otto occasioni nitide e diciannove calci d’angolo. Diciamolo, sembrava una maledizione. Ci sono voluti i supplementari per eliminare una squadra che fino ad oggi aveva subito soltanto un gol in tutta la Conference e il perché s’è visto. Squadra solida, ruvida, difficile da affrontare.
La Fiorentina ce l’ha fatta a fatica, ma con un’ottima prestazione, dimostrando una volontà incredibile e alla fine anche buona tenuta atletica nei 120 minuti segno che la ruggine è più nella testa che nelle gambe.
L’avevamo auspicato e sembra proprio così. Restano una manciata di partite nelle Coppe (ora cinque toccando ferro) c’era da aspettarsi una Fiorentina vera in queste occasioni proprio perché il “vincere qualcosa” passa necessariamente da qui. E’ andata bene, la squadra è compatta, tutti ci credono, altrimenti partite come questa rischiano di finire pure male. E’ andata bene e da qui si riparte.
E’ successo tanto, ma se volete non è successo ancora niente. Un passo in avanti, ora c’è un’altra semifinale da superare oltre a quella con l’Atalanta di mercoledì prossimo. Un passo alla volta ben sapendo che anche il Brugge sarà una squadra tosta e dall’altra parte del tabellone c’è l’Aston Villa. Siamo fiduciosi.
La vittoria di ieri sera conforta proprio sotto l’aspetto morale, questo gruppo è unito, ha motivazioni forti, non mollerà tanto facilmente. E qualche giocatore forse ha superato il momento più difficile. Lo speriamo soprattutto per Nico Gonzalez, un gol a volte è miracoloso per gli attaccanti.
Ma s’è visto un ottimo Kouamè, Dodò sta tornando, Ranieri ha fatto un’altra prestazione top, Mandragora qualità e quantità. A Belotti è mancato il gol, s’è battuto. Bene tutta la squadra anche senza Bonaventura e con Beltran un po’ stanco. Fra i subentrati, in partita subito Maxime Lopez. Ma il contributo stavolta è arrivato. E le scelte dell’allenatore, gli spostamenti degli uomini in campo, la difesa a tre nei supplementari, smentiscono i suoi detrattori: le partite le legge e bene.
La qualificazione centrata, qualche segnale di ripresa, l’autostima e tutto il resto sono il bagaglio da portare avanti con orgoglio.
In semifinale c’è la Fiorentina, tutto il resto sono discorsi a vuoto, malignità e anche qualche gufata. Ci sono in giro, tranquilli, e sapete anche perché. Ma Rocco non molla, questa squadra neppure, i patti sono patti.
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