Parisi piaceva davvero a Firenze o si era trasformato solo in un pretesto per contestare Biraghi? Perché adesso nessuno ne parla più? E' bastato un Gosens per far dimenticare l'ex Empoli?
"Fate giocare lui, non Biraghi", "Ma perché Parisi non gioca?!". Questi sono solo alcuni dei commenti che parte della piazza fiorentina usava per descrivere lo scenario ricco di dubbi intorno a Fabiano Parisi durante la scorsa stagione. Non a caso, Vincenzo Italiano fu più volte criticato per la gestione del giovane ex Empoli. Da terzino destro i risultati furono deludenti che, sommati a qualche errore durante le sue prestazioni a sinistra, avevano posizionato Parisi in fondo alle gerarchie dell'ex Spezia. Con l'arrivo di Palladino e di un nuovo modulo Firenze sperava in un suo rilancio ma l'ex Monza fu chiaro dall'inizio: "Per adesso non c'è una Fiorentina capace di giocare con Biraghi e Parisi in campo contemporaneamente". Al resto ci ha pensato il tempo. Le prime difficoltà con il 3-4-2-1, l'incognita Biraghi e infine l'arrivo di Robin Gosens con una sua titolarità a Monza che sapeva di forte bocciatura nei confronti di Parisi. Da quel momento, l'ex Empoli è finito nel dimenticatoio anche di chi lo scorso anno lo considerava "il salvatore della patria", colui che doveva risolvere tutti i problemi della Fiorentina di Italiano a discapito del solito criticato Biraghi.
E' bastato Gosens per far dimenticare Parisi? Sì, perché gli attacchi a Biraghi non sono finiti. Erano all'ordine del giorno quando giocava terzino, ora che l'esperimento da braccetto non sta funzionando, sono aumentate drasticamente. Ma poco importa, perché la personalità del capitano viola è sempre stata il suo cavallo di battaglia. Biraghi ha le spalle larghe, Parisi no. E adesso sta risentendo di tutta quella pressione di una stagione in cui è passato da essere la possibile soluzione alla momentanea crisi della Fiorentina di Italiano, a oggetto misterioso. Le qualità del giocatore non si discutono. Parisi, potenzialmente, è uno dei terzini più promettenti del panorama italiano, ma continuando così la sua carriere rischia di essere compromessa. Con Gosens a Firenze, sarà costretto ad accontentarsi delle briciole della Conference. Avversari come la Puskas o il News Saints, insomma. Niente di esaltante. Ma sarà proprio in questi momenti che dovrà dimostrare a Palladino di potersi giocare le sue carte in questa Fiorentina, almeno fino a gennaio. Anche perché il mercato incombe.