La partita più attesa della stagione è alle porte, con gli ex viola Chiesa e Vlahovic pronti ad un'atmosfera caldissima. La Fiorentina è chiamata a ripartire dopo la sconfitta di Roma
Il primo allenamento a porte aperte della storia al Viola Park proietta ufficialmente il pianeta Fiorentina in clima Juve. Anche se in città in realtà si parla della sfida di domenica sera da settimane. Le ultime due sconfitte consecutive senza gol hanno riportato alla maggioranza il partito dei pessimisti ma la speranza di compiere l'impresa contro la squadra di Allegri è palpabile. In fin dei conti meno di un mese fa i viola hanno vinto dominando a Napoli e sebbene siano tornati in lotta per il vertice dopo alcuni campionati anonimi, i bianconeri giocano oggettivamente maluccio. L'occasione di riprendere la marcia, insomma, c'è.
Tanto più che l'ambiente ha appena finito di celebrare il decennale dello storico 4-2 del 20 ottobre 2013 che consacrò Giuseppe Rossi nella storia viola. La doppietta con il Cuckaricki, lo (splendido) gol annullato e il palo nella partita di Roma hanno acceso le fantasie dei tifosi su Lucas Beltran. Immaginare l'argentino emulare Pepito è oggettivamente un po' troppo, ma le gerarchie in attacco ormai sembrano chiare, con Nzola che comunque dovrà essere recuperato.
JACK & NICO – Fondamentale domenica sera sarà però che tornino nella loro veste migliori i due uomini che erano stati gli attori principali del super-avvio viola. Contro Empoli e Lazio Bonaventura è stato ingabbiato bene dai centrocampisti avversari e Nico Gonzalez, che a Roma di certo non ha giovato del trasloco sulla fascia sinistra per far posto a Ikonè, in qualche modo arginato dai difensori. L'azzurro si è anche innervosito (il calcetto dell'Olimpico a Zaccagni non è da lui), mentre l'argentino è parso un po' stanco. Ci sta, dopo un tour de force che per entrambi è continuato con le partite nelle rispettive nazionali. Bene dunque che la Partita sia in calendario al termine di una settimana senza il doppio impegno per i viola. Anche perché Allegri quest'anno può preparare i match sempre con molti giorni a disposizione.
CHIESA&VLAHOVIC - Ciò nonostante, in casa Juve non manca comunque il turnover. Soprattutto in attacco, il reparto composto dai due grandi ex della partita di domenica. Mentre i tifosi s'interrogano se fischiare di più il serbo o il figlio d'arte, il tecnico bianconero sta seriamente pensando di mandare in panchina il centravanti. Sarebbe la seconda volta consecutiva a Firenze. Al di là dell'aspetto ambientale, sulla scelta pesa anche la condizione fisica non ottimale di Dusan e la ritrovata vena di Moise Kean, che contro il Verona aveva segnato due gol poi annullati. Potrebbe essere dunque lui il partner di Chiesa al Franchi. Già, Chiesa. Da avversario non è ancora tornato a Firenze. Chi lo conosce giura che resterà impermeabile all'accoglienza di chi lo aveva eletto come beniamino indiscusso e poi è stato tradito “per provare ad andare a vincere qualcosa”. Federico effettivamente è un freddo e quando è entrato in campo nell'ultima della Juve ha letteralmente cambiato la partita con i suoi strappi: per contenerlo ci vorrà un Milenkovic molto diverso da quello che ha perso spesso Ciccio Caputo contro l'Empoli ed ha regalato il rigore decisivo alla Lazio.