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Il ciclone Commisso rottama la burocrazia. Adesso le carte sono scoperte

Dopo tante parole e sorrisi Commisso butta a mare tutto il progetto Mercafir e la burocrazia italiana

Saverio Pestuggia

"Tanto tuonò che piovve" recita un vecchio proverbio. E questa mattina abbiamo assistito contemporaneamente a tuoni, fulmini e diluvio. Tuoni e fulmini che Rocco ha sganciato verso l'amministrazione di Palazzo Vecchio e la Sovrintendenza e diluvio che ha sommerso definitivamente il nuovo stadio nella zona Mercafir. La Repubblica ha raccolto lo sfogo del Patron che in mattinata sta già incontrando il Sindaco di Campi Bisenzio Emiliano Fossi. 

Ma Commisso si rivolge anche ai privati che potrebbero avere dei terreni da cedergli senza sottostare al giogo di una burocrazia che sta da decenni allontanando il nostro paese dalle realtà mondiali che davvero contano. Con la sua mentalità di self made man, tipicamente statunitense, Commisso non vuole promesse, ma situazioni reali come del resto ha fatto per l'acquisto del terreno per il centro sportivo che, dopo essere stato individuato, in poche settimane è stato concluso.

Nardella ha delle colpe? Forse sono quelle di aver tentato di tenere in piedi la barca Mercafir cercando di mantenere a Firenze lo stadio, ma non possiamo certo pensare che un sindaco possa cambiare le carte in tavola andando oltre leggi e burocrazia per fare il bene di una squadra di calcio. Dunque è il sistema Italia che non va e purtroppo lo si vede anche in altri settori sicuramente più importanti di questo.

Ma il Ciclone Rocco ha dato una prima spallata al mondo arbitrale proponendo in autunno un sistema americano per dare la possibilità alle squadre di rivedere le azioni sospette. La sua proposta era rimbalzata nel muro di gomma, ma è di ieri il pronunciamento della Figc che apre al suo progetto.

Forza Rocco non ti fermare e soprattutto... non ti stancare di rottamare quello che non va nel calcio e non solo.