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il metronomo

I giorni stranissimi di Firenze. Oltre Palladino c’è di più?

Pradè Palladino Ferrari
La vera domanda non è tanto se Palladino resterà o meno. Ma chi sarebbe l'alternativa? E quali sono i veri programmi della Fiorentina? Servono risposte chiare e non di facciata
Simone Bargellini Vice direttore 

C'è chi ci spera in un aiuto del Lecce, e chi si augura invece di "scampare" l'ennesima Conference League. C'è chi chiede la testa di Palladino e chi di Pradè, chi di entrambi e chi invece è pronto a concedere ancora fiducia all'attuale struttura tecnica. Firenze è divisa, e non è certo una novità. Certo è un finale di stagione stranissimo, con una Fiorentina che può ancora finire sesta, così come nona.

Con un allenatore che può fare il record di punti della recente storia viola, confermato in largo - forse troppo - anticipo dalla società eppure non così certo di essere al timone della Fiorentina che verrà. Con una rosa forte, la migliore degli ultimi anni, che rischia però di essere ricambiata o addirittura ri-rivoluzionata. Difficile raccapezzarsi, obiettivamente, e la speranza è che dopo Udine arrivino delle risposte. Ma servono risposte chiare, convinte, credibili, non di facciata.


Fino a prova contraria

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Ad oggi non ci sono segnali che mettano in dubbio la permanenza di Daniele Pradè - e va detto che il mercato di questa stagione è stato il più azzeccato degli ultimi anni - dunque il primo nodo da sciogliere sarà quello relativo a Raffaele Palladino. O meglio, ufficialmente è già sciolto visto l'annunciato rinnovo e le dichiarazioni successive di Ferrari. Ma la situazione resta nebulosa nonostante - o forse proprio per - gli ultimi retroscena fatti filtrare dalla società. Aggiungiamoci le frasi spesso dure del DS e il dissenso sempre più forte della tifoseria verso Palladino per capire che può ancora succedere di tutto.

La vera domanda

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Per quanto mi riguarda, però, la vera domanda resta un'altra: quale sarebbe l'alternativa? La Fiorentina è pronta, in caso di cambio, a virare su un allenatore di livello superiore per spessore e palmares? De Laurentiis l'ha fatto, prima con Benitez poi con Ancelotti e quest'anno con Conte. Potrebbe farlo, se volesse, anche Commisso ma serve la volontà di alzare l'asticella degli investimenti: solo così si può convincere gente come - dico a caso - Sarri, Mancini, Allegri (?). Una scelta che, almeno sulla carta, farebbe tutti felici.

Ma se mandare via Palladino è solo un modo per dare un capro espiatorio in pasto ai tifosi, per poi puntare su un altro tecnico inesperto o su un'altra scommessa, siamo sicuri che ne valga la pena? Io ho forti dubbi. Di certo la cosa peggiore sarebbe confermare l'attuale tecnico senza la giusta convinzione e l'unità d'intenti all'interno della società. Quello che quest'anno è mancato.