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Gonzalez, la verità sta nel mezzo: almeno non dobbiamo sorbirci Di Maria…

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Fischi e illazioni per quello che nonostante tutto è il capocannoniere stagionale della Fiorentina, ma c'è chi sta peggio

Federico Targetti

Ce lo dice Vincenzo Italiano in conferenza stampa: "Gonzalez? Non è a disposizione per domani. Ancora non è al 100%, ha accusato questo dolore che non lo fa stare bene. Non penso ad altro che ascoltare i miei ragazzi e sentire le loro sensazioni. Al momento non si sente in grado di scendere in campo". Il report sulle condizioni dell'esterno esclude lesioni, ma il 22 non gioca, non si sente sicuro.

Nico non ha niente, ma non se la sente di scendere in campo. È chiaro che, come pensano in molti, nella sua testa ci sia il Mondiale in Qatar, che gli verrebbe precluso da una ricaduta della tallonite che lo ha frenato fino ad oggi. Sarebbe utopistico pretendere che l'argentino non sia preoccupato in merito al rischio di saltare una manifestazione che si tiene una volta ogni quattro anni, nel momento migliore per un esterno come lui, nel fiore degli anni. Nel 2026 potrà essere ancora forte, ma di sicuro non sarà fisicamente esplosivo come lo è ora quando sta bene. Dunque sì, siamo d'accordo: Qatar 2022 ha con ogni probabilità un peso specifico importante nella testa del numero 22 viola.

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Conviene giocare

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Tuttavia, pensare che la sua sia una macchinazione per trascinarsi al 13 novembre senza correre rischi, evitando il più possibile il campo, è a nostro avviso sbagliato, per due motivi. Il primo: sarebbe gravissimo. Una società che si fregia di altissima moralità e serietà come la Fiorentina non può assolutamente, nel caso, permettersi di farsi prendere in giro da quello che è il giocatore più pagato della sua storia. Non vogliamo credere che sia così, nel rispetto di uno staff sanitario che si confronta tutti i giorni con allenatore e componenti della rosa. Nico può essere preoccupato, ma trattenersi troppo può avere l'effetto opposto. E veniamo al secondo motivo: l'ex Stoccarda ha spazio in Nazionale, ma si gioca il posto accanto a Lautaro e Messi con Correa, Dybala e Di Maria. Il primo è involuto, il secondo e il terzo sono infortunati ma dovrebbero farcela entrambi per l'inizio della rassegna iridata. La situazione è vantaggiosa per Nico, che deve approfittarne e farsi vedere da Scaloni con la maglia della Fiorentina, in modo tale da accumulare crediti prima del raduno e presentarsi all'appuntamento in vantaggio rispetto alla concorrenza, che vanta curricula maggiori.

Pre-pensionamento

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Di Maria non ha certo bisogno di presentazioni. Tecnicamente ancora uno dei migliori in circolazione, giocherà il suo ultimo Mondiale e poi si ritirerà (in estate?) nella sua Rosario dove chiuderà la propria scintillante carriera. Il punto è che, anche chiamandosi Angel Di Maria, giocare in Argentina riduce molto la visibilità e la condizione per affrontare partite di cartello. Dunque ecco l'occasione servita sul piatto d'argento dalla Juve, che a differenza del Barcellona non ha voluto comprendere come al Fideo servisse solo un "appoggio" per arrivare a novembre ancora inserito in un contesto competitivo. 7 milioni per un contratto annuale con opzione per un'ulteriore stagione, che dubitiamo fortemente verrà attivata. Lo stesso giocatore non perde occasione per ripetere come il suo unico sogno sia quello di tornare in Argentina e giocare per il Rosario Central; addirittura la CONMEBOL, equipollente sudamericano della UEFA, ha fatto uscire mezz'ora dopo la caporetto di ieri sera della Juve un'intervista in cui Di Maria reitera il concetto: "Il mio grande sogno è quello di tornare al Rosario Central. Lo spero da tanto tempo, non è facile ma ne sarei entusiasta. I giocatori in Argentina sognano di andare in Europa, io invece spero di tornare a Rosario".

Di Maria

Quel che è certo è che sono due anni che Gonzalez si ferma per infortuni, Covid, voli transoceanici a ridosso delle partite: tra Stoccarda e Fiorentina, dal settembre del 2020 è stato fermo 6 mesi e 10 giorni. Avrà mica machiavellicamente pianificato tutto per rendere coerente la tallonite pre-mondiale? Crediamo proprio di no, tant'è che quando gioca segna e fa segnare: è lui con 4 gol al pari di Jovic il capocannoniere della Fiorentina. E Sottil? Fermo da tantissimo anche lui senza sapere cos'ha di preciso, ma nessun Mondiale all'orizzonte. No, la verità, come molto spesso succede, secondo noi sta nel mezzo: ammettiamo un condizionamento, ma non una premeditazione.

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