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Vanoli non ha cambiato niente: ora basta. Così la Fiorentina va dritta in Serie B

Vanoli non ha cambiato niente: ora basta. Così la Fiorentina va dritta in Serie B - immagine 1
L'editoriale di Enzo Bucchioni per Violanews: Vanoli è già ad un bivio? Se non cambia qualcosa, la salvezza resterà una chimera
Enzo Bucchioni Editorialista 

Stiamo cercando i miglioramenti, ma forse ci illudiamo: la Fiorentina di Vanoli assomiglia sempre più a quella di Pioli. Nel modulo e nelle scelte. Se si va avanti così, se si continua a dire che ci vorrà tempo, che ci vuole pazienza, si finisce dritti in serie B.

Il tempo e la pazienza sono scaduti, il malato è gravissimo, non bastano più le aspirine, serve una cura da cavallo.

La Fiorentina continua a difendere male, ventuno gol sono un’enormità e per fortuna c’è De Gea, continua a essere fragile in mezzo al campo, continua a non avere idee in fase offensiva se non cercare il guizzo di Kean. Anche l’Atalanta ha fatto quello che ha voluto, poteva finire in goleada, ed era una squadra in crisi, non vinceva da settembre.

E’ chiaro che Vanoli ha colpe relative, quattro partite sono poche, ma comincio a pensare che sia sbagliata l’idea di poter far crescere questa squadra attraverso la ricerca di un gioco evoluto.

Non c’è più tempo e molti giocatori non hanno le caratteristiche tecniche adatte.

Lo dico a malincuore, perché il calcio pane e salame, quello delle barricate, palla lunga e pedalare, non ha futuro. Non mi piaceva la Fiorentina di Palladino, non l’ho mai nascosto e lo ribadisco. Ora però il discorso è diverso, bisogna giocare solo per salvarsi e allora bisogna farlo da provinciale, con le stesse armi.

Fossi Vanoli una riflessione profonda la farei, magari anche con la squadra. Per me è arrivata l’ora di prendere atto di una situazione irreversibile e della necessità di cambiare tutto il prima possibile.

Vanoli non deve più pensare di fare l’allenatore come vorrebbe lui, di voler portare certe idee, di far evolvere questa squadra, deve solo salvarla con qualsiasi mezzo.

Torniamo alle barricate, al pane e salame, a palla a Kean pensaci tu, cambiando modulo, cambiando tutto.

Penso a un 4-4-1-1, il modulo più difensivistico che ci possa essere, quello che copre meglio gli spazi e il campo. Penso a una linea difensiva bassa, nella metà campo, con l’idea di ripartire negli spazi. La mia formazione? Pratica.

Ovviamente De Gea in porta. Difesa a quattro con Comuzzo a destra dove ha giocato spesso e Ranieri a sinistra, l’esterno basso l’ha fatto per anni. In mezzo Pongracic (anche se a Sassuolo non ci sarà per squalifica) e Pablo Mari che protetto dal centrocampo, in una squadra compatta, con l’esperienza, sa dare il meglio.

Nella linea di centrocampo metterei Dodò o Fortini a destra, Gosens o Parisi a sinistra. In mezzo Mandragora e Sohm. E poi Gudmundsson a galleggio fra il centrocampo e Moise Kean.

Purtroppo s’è capito che Fagioli è in difficoltà, non ha la personalità del regista in questa situazione ambientale. Purtroppo s’è visto che questi difensori non hanno la capacità di impostare. Purtroppo è chiaro che Kean e Piccoli calcisticamente non si parlano. Sono troppo simili.

Tutti i tentativi fatti da Pioli prima e da Vanoli oggi sono andati a vuoto.

Ripeto: non fatevi illudere dall’Atalanta. S’è visto qualcosina di più, ma ina ina, soltanto perché anche la squadra ora di Palladino non sa stare compatta, ha lasciato spazi, è una squadra convalescente, a Napoli aveva subito di brutto, tre gol in un tempo solo.

Già sabato con il Sassuolo sarà più dura come lo è stato con l’Aek, squadre toste e organizzate.

Questa è l’amarissima realtà, se non si ritrova alla svelta compattezza con qualsiasi mezzo, se non si pensa per prima cosa a non prendere gol, magari facendo catenaccio, punticino su punticino, salvarsi sarà durissimo. Dopo il Sassuolo, arrivano Verona, Udinese, Parma, Cremonese, Lazio: giocano quasi tutte meglio. Solo il Verona è in difficoltà come la Viola.

E allora ci vuole la svolta drastica, non vedo altra strada o altra soluzione. Il difendere stretti, stare compatti, cercare un gioco semplice per me potrebbe aiutare anche questi giocatori impauriti a ritrovare delle piccole certezze sulle quali poter poi lavorare.

Non c’è altra strada perché Vanoli non ha certo l’aiuto di una società che non esiste e non lo avrà neppure con un mercato che dovrà essere fatto essenzialmente di scambi. Chi li prende questi giocatori che stanno affondando a Firenze? Con chi li scambi? E poi c’è una struttura societaria in grado di fare delle strategie? San Catenaccio salvaci tu.