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Un grazie a Galloppa e un in bocca al lupo a Vanoli: visto il gruppo, ne avrà bisogno

Vanoli
Inizia il nuovo ciclo in casa viola: il nuovo tecnico deve mettere le mani in una situazione complicata
Matteo Magrini

Prima di tutto: grazie a Daniele Galloppa. Grazie per aver portato uno squarcio di luce (lo avete visto negli occhi?) in un tunnel del quale purtroppo nemmeno s'intravede la fine. Grazie, poi, per aver parlato chiaro, lasciando trasparire tutte le emozioni che stava vivendo. Grazie per averci provato e per aver ricordato a tutti quale sia e debba essere la strada se si vuol anche solo pensare di esser “grandi”. “Dobbiamo difendere con l'umiltà di una piccola ma quando abbiamo il pallone voglio che si pensi da grandi”. Tradotto: rischiare, giocare il pallone e non buttarlo lassù, sperando che il Kean di turno la risolva. Grazie anche all'educazione e allo stile che, si sa, non è merce che si trova al supermercato. Quello stile, per esempio, che ha spinto il club a far intendere come ci fosse (anche se remota) una possibilità che lei si guadagnasse la conferma salvo poi, esattamente durante la conferenza stampa, far sapere più o meno a tutti di aver praticamente chiuso per Vanoli. Lui non lo sapeva insomma, ma mentre diceva “il futuro vedremo” era già una parentesi chiusa. Grazie, infine, per l'onestà con la quale ha commentato la gara e con la quale ha ammesso gli errori fatti nella costruzione della rosa e nella preparazione atletica.

Comincia l'era Vanoli

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Detto questo: benvenuto a Paolo Vanoli. Uno al quale andrebbe data immediatamente e a scatola chiusa la medaglia al valor civile per aver accettato di salire su una barca in questo stato. Perché è vero, la Fiorentina è sempre la Fiorentina e in pochi (incredibile ma vero) possono permettersi di rifiutarlo, quantomeno di non prenderla in considerazione. Il nuovo mister, citiamo un whatsapp di chi ci ha lavorato insieme (ci scuserete per l'anonimato) “è di livello top. Grande scelta davvero”. Sarà vero? Sarà il campo, ovviamente, a dirlo. Di certo c'è che anche Maurizio Viscidi (una persona che conosce il calcio come pochi), attualmente coordinatore delle nazionali giovanili Figc, lo considera tra i più bravi che siano mai passati dal centro tecnico. Anche a Torino, nonostante un campionato non certo esaltante, lo ricordano tutto sommato con piacere. Fosse solo per la durezza e la chiarezza con la quale, in un paio di conferenze stampa, si è messo “faccia a faccia” con Cairo e con i suoi dirigenti. Vanoli ha le palle insomma ed è sicuramente preparato.

Gruppo in tilt

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Resta da capire se riuscirà a suonare la sveglia ad un gruppo spaventato, senza personalità, privo di orgoglio e che, soprattutto, non pare aver minimamente capito in che pozza di fango si ritrovi e abbia affogato un'intera tifoseria. Il riferimento non è solo alla leggerezza con cui un Pongracic qualsiasi si permette di mettere like al post dell'esonero di Pioli ma anche a spifferi che, dal Viola Park, sussurrano di un ritiro non esattamente monacale o blindato. Ed ogni riferimento al ritardo col quale in tanti son rientrati dopo il via libera concesso dalla società (ma non solo) non è puramente casuale. Fossimo in una prima elementare, sarebbe roba normale. Il maestro che si assenta per qualche minuto, e via alla baraonda. Magari col custode di turno a fare da sfortunatissimo e inutile controllore. Evidentemente questo è, il livello di maturità di buona parte di questa Fiorentina. Del resto poi, quando si dice di una società come minimo debole e impreparata a gestire situazioni del genere, ci riferiamo a questo. Sia chiaro, però. Questo non è e non può essere un alibi per i calciatori.

Se ne è andato Pradè, è stato cacciato Pioli. Risultato? La prima sconfitta (anche) in Europa. Tocca a loro, adesso, perché Paolo Vanoli avrà tutto il sostegno che merita e d'ora in poi qualsiasi persona onesta intellettualmente non potrà far altro che considerare loro, prima di chiunque altro, i responsabili dello scempio che sta andando in onda. Sono in grado di reagire? Hanno, da qualche parte in fondo al loro ego infinito, uno straccIo di dignità? Pretendere chissà quale tipo di attributi, invece, ci pare vano. Basta pensare a chi (a parte Galloppa) si è presentato a parlare l'altra sera a Magonza: Sohm e Fortini. Capito? Fortini. L'”ultimo” dei ragazzi. E il super capitano? E Dodò? E Kean? Mandragora, se non altro, aveva parlato alla vigilia. Dei dirigenti vabè, non c'è altro da aggiungere rispetto a quanto detto qualche giorno fa. Niente è cambiato insomma. Arriva un risultato negativo e, al massimo, arriva il diesse a sottoporsi al fuoco incrociato di domande dell'ex violachannel.

Sappia insomma, Vanoli, che razza di impresa si trova a dover fare. Da parte nostra, non può che andargli un enorme in bocca al lupo sperando, perché no, che col suo carattere riesca pure a spiegare due o tre cose alle persone che lo dovranno accompagnare in questa traversata nel deserto.