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Sohm, come previsto. Ora Nicolussi Caviglia. Centravanti, non solo Ioannidis

Sohm, come previsto. Ora Nicolussi Caviglia. Centravanti, non solo Ioannidis - immagine 1
Lo svizzero in coppia con Fagioli e sotto la guida di Pioli può crescere ancora molto. Ma il centrocampo non è ancora completo
Enzo Bucchioni Editorialista 

Ecco Sohm, come ampiamente previsto, in questo ultimo mese mai mollata la presa. Era il primo della lista di Pioli, lo avrebbero voluto insieme a Bernabè, poi il Parma ha alzato troppo il prezzo e ne è rimasto uno solo, ma uno buono. Non per raccontare la solita patetica storia di chi l’ha scritto per primo della quale non me ne frega niente, ma perché chi non è sulla notizia cerca di sminuirla e alla fine batte il capo: questo è stato il problema delle ultime settimane. Ne avete lette di tutti i colori di tutti i centrocampisti possibili.

Il problema di chi non ha mai creduto in Sohm è perché non l’aveva scritto lui… E così ci hanno provato a raccontarvi di Kessie, un’operazione che non stava né in cielo né in terra. Trattasi di una semplice proposta di intermediari e niente più. Come vi ho sempre scritto l’unico vero obiettivo era Sohm, alla fine poi le cose tornano e Sohm è tornato come vi avevo scritto chiaramente giovedì scorso.


Sapete chi è Sohm?

Il giocatore che assomiglia di più a Kessie giovane, quello arrivato al Milan dall’Atalanta, quando poi Pioli lo lancio ai massimi livelli. Non a caso la Fiorentina ha deciso comunque di chiudere a una cifra alta (attorno ai quindici con bonus, a fronte dei sette di Transfermarkt) quando ha capito che il Parma non avrebbe mollato di una virgola.

Sohm, 24 anni, non è un campione e questo lo so anch’io (rispondo a chi mi contesta da un mese) ma uno di quei giocatori universali che nel calcio moderno sono manna. Ha giocato esterno di difesa, esterno puro, ma anche trequartista, in mezzo al campo sa fare tutto. A tutto questo unisce gamba e fisicità, l’essere nazionale di questa Svizzera cresciuta molto, è un altro segnale. Ho letto anche che qualcuno sostiene che erano meglio Adli o Cataldi, ruoli e caratteristiche diversi, ma forse non l’hanno mai visto giocare e questo è un problema per tanti media fiorentini. Dite la verità per una volta: Sohm non lo conoscete, non avete mai visto il Parma. Così fate più bella figura.

Sohm in coppia con Fagioli e sotto la guida di Pioli può crescere ancora molto. Ma il centrocampo non è ancora completo. Ci sono difficoltà per il contratto di Mandragora, fra un anno può andar via. Se non si trova un’intesa rapida potrebbe anche andar via subito e la Fiorentina ha in testa Nicolussi Caviglia, un altro che a centrocampo sa fare molte cose.

Intanto le prime amichevoli e il lavoro fatto nelle ultime settimane tra Viola Park e in Inghilterra, i colloqui personali, hanno convinto Pioli che Dzeko a 39 anni può ancora fare quello che ha sempre fatto, la punta di raccordo e non finire la carriera da centroavanti puro. Così se non è lui il vice Kean, come s’è capito vedendo Beltran centroavanti, non serve più una seconda punta. Infatti Sebastiano Esposito sta finendo al Cagliari e la Viola cerca gente diversa.

Piccoli, Pinamonti, ma anche Krstovic piacevano e piacciono, ma costano troppo. Anche Shpendi del Cesena va tenuto caldo. E da mesi nella lista c’è pure Ioannidis del Panathinaikos che la Fiorentina ha incontrato e apprezzato nella scorsa primavera. Venticinque anni, punta potente che allunga la squadra e attacca la profondità, per lui i greci chiedevano trenta milioni. Quando hanno capito che non li avrebbero mai presi, la Fiorentina s’è materializzata. Si ragiona attorno ai quindici, ma la stretta avverrà soltanto quando Beltran accetterà il Flamengo, Nzola andrà a Pisa e anche altri esuberi troveranno casa. Comunque il vice Kean arriverà.

Ma il mercato può offrire anche altre soluzioni, Zortea è sempre nel mirino e prima o poi anche un difensore rapido e aggressivo, stile Pioli, dovrebbe arrivare.

Nel frattempo ho sentito e letto le solite assurdità per la sconfitta con il Leicester. Ma avete visto che i Viola sembrava corressero con dei sassi in tasca. Sono tutti palesemente imballati, ma la preparazione serve a questo, non a vincere le amichevoli. Pioli sta sperimentando, Sabiri in mezzo al campo la dice lunga sulla ricerca di qualità, ma l’identità è chiara, Dzeko e Gud giocheranno dietro a Kean in un 2-1 che può diventare 1-2, per sfruttare tutta la forza d’urto di un tridente con giocatori di caratteristiche diverse difficili da marcare. Dietro serviranno equilibrio, intensità e aggressività: la strada è tracciata.