VIOLA NEWS esclusive gli opinionisti Si chiude un 2025 da record. Ferrari ribadisce chi comanda… ma nessuno aveva dubbi

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Si chiude un 2025 da record. Ferrari ribadisce chi comanda… ma nessuno aveva dubbi

Matteo Magrini
L'ultima imbucata dell'anno

E così, siamo arrivati alla fine di questo inspiegabile 2025. Un anno pieno di contraddizioni (siamo pur sempre Firenze e la Fiorentina...no?) e con si chiude con una sola, granitica, certezza: mai, e sottolineiamo mai, i viola avevano perso tante partite come in questi 12 mesi: 23. A suo modo insomma, visto che ha sempre voluto sottolineare e calcare la mano con paragoni e paralleli, questa proprietà è riuscita davvero ad entrare nella storia. Certo, sono dodici mesi che per rispetto di chi ha condotto la squadra per i primi cinque/sei, meritano di essere spaccati in due. Da una parte infatti c'è Raffaele Palladino che, con tutti i suoi limiti e tutti i suoi difetti (contro l'Inter, domenica, è ricascato nella tentazione di speculare ed ha puntualmente pagato), ha comunque condotto la squadra al sesto posto facendola salire fino a quota 65. Ha perso tanto, è vero, ma non si può tenerlo insieme a chi è venuto dopo di lui. E veniamo quindi a Stefano Pioli e Paolo Vanoli. Una delusione tremenda il primo (soprattutto per chi come me lo riteneva un possibile valore aggiunto), il nulla quasi cosmico il secondo. 

Certo, sarebbe sbagliato e scorretto scaricare su di loro tutte le responsabilità. Una specialità questa che lasciamo volentieri ad altri. Veri fuoriclasse, da questo punto di vista, ma che faranno bene ad accettare l'idea che nessuno gli farà sconti o farà finta che non siano stati tra i principali colpevoli quando e se scolpiranno sul serio il loro nome, il loro cognome e la loro faccia nella storia di questo club. Una marcia verso la perenne memoria che procede spedita, e della quale in realtà non sembrano aver preso piena coscienza. Che sia loro chiaro, allora: se davvero porteranno la Fiorentina in serie B, nell'anno del centenario, saranno ricordati per sempre per quello che si stanno dimostrando: la peggior proprietà e i peggiori dirigenti che abbiano mai messo piede in questa città e in questa società.

Un disastro indegno, di cui appunto nessuno dentro al Viola Park pare preoccuparsi. Anzi. Il dirigente più alto in grado infatti, la diretta emanazione di Commisso, l'unico e solo autorizzato a parlare in suo nome e a dialogarci al telefono, ha avuto come impegno principale in questi giorni quello di telefonare (o far telefonare) a chi osava pensare ad un Paratici (finalmente) investito di pieni poteri e capace di stabilire un filo diretto con gli Usa per ribadire o far ribadire il concetto: “Qua comando io”. E' questo, in estrema sintesi, il messaggio che ha voluto recapitare replicando nei modi e negli atteggiamenti quelli del suo predecessore e maestro.

Stia pure sereno, il dg Alessandro Ferrari. Basta riepilogare fatti e risultati: la Fiorentina è (stra)ultima in serie A e sta infilando record negativo su record negativo; lo spogliatoio è disintegrato; i giocatori più importanti, vedi Kean, giocano per se stessi; l'80% del gruppo parla con gli agenti e, mentre la nave affonda, chiede di trovare sistemazioni per scappare non appena aprirà il mercato; Ranieri (allora capitano), Mandragora (uno dei “leader”) e centravanti vengono quasi alle mani in campo (a Reggio Emilia) e finiscono di regolare i propri conti nello spogliatoio; gente rientra in ritardo al centro sportivo dopo le ore di permesso concesse durante il ritiro; un altro ritiro viene immediatamente interrotto come premio per aver vinto (subito prima di Natale) la prima partita in campionato; Richardson viola il silenzio stampa e viene lasciato a casa mentre altri possono regolarmente saltare colazioni o allenamenti senza che nessuno dica pio; si parla di “momenti e confronti bellissimi” di “svolte ad un passo” per poi mettere in scena la partita più oscena degli ultimi 30 anni (Sassuolo-Fiorentina); si manda via un allenatore senza avere in mano il sostituto e una volta individuato (ricordate D'Aversa...?) gli si chiede di far inversione a U e tornare a casa perché la curva ha fatto capire che non fosse il caso; si arriva in ritardo di ore a Losanna causa sciopero in aeroporto (annunciato da settimane) del quale nessuno però sapeva nulla... eccetera eccetera eccetera.

Ci fermiamo qua, per carità di patria, ma volevamo solo rassicurare il direttore generale: non c'è mezzo dubbio che sia mezzo: in questa Fiorentina, comanda lui.