La dirigenza viola è in ritardo sulla tabella di marcia per quanto riguarda il mercato. E la cessione di Kayode è una brutta pagina per il club
Mancano dodici giorni alla fine del mercato e dopo l’arrivo di Folorunsho la Fiorentina sta facendo fatica a chiudere le operazioni che aveva programmato. Un ritardo che potrebbe essere fatale per Palladino, domenica prossima contro la Lazio è una partita cruciale per il suo futuro e non avrà a disposizione altre soluzioni e nessuno dei giocatori che aveva indicato a suo tempo. Che l’allenatore sia in difficoltà e che per inesperienza non abbia gestito al meglio la rosa a disposizione è ormai chiaro. Talmente chiaro che per cercare di restare ai livelli raggiunti e continuare a sognare in grande, lo stesso Commisso aveva ammesso in una intervista la volontà di investire (e non poco) sul mercato di gennaio. Il via libera del presidente aveva portato a un piano operativo e i suoi uomini avevano più o meno deciso di mettere sul mercato quei 4-5 giocatori non in sintonia con Palladino per continuare il rinnovamento, e nello stesso tempo comprarne altrettanti per dare all’allenatore una squadra con più muscoli, più centimetri e più qualità. Questa la strategia e le idee programmate a dicembre. Mi aspettavo perciò che all’inizio di gennaio, proprio per supportare un Palladino sempre più in crisi, arrivassero uno dopo l’altro gli acquisti preventivati.
Ad oggi invece, dopo ventitré giorni di contrattazioni è arrivato soltanto Folorunsho con l’argentino Valentini già preso in estate. E gli altri? Il piano prevedeva l’arrivo di un esterno alto di qualità, di un altro centrocampista di gamba e solidità, di un difensore individuato in Pablo Marì, e di un esterno basso al posto di Kayode. Ad oggi niente di tutto questo e se il momento difficile e gli errori di Palladino sono evidenti e li abbiamo già più volte elencati, dobbiamo anche dire che dalla società non gli è arrivato per tempo l’aiuto previsto. Dopo la Lazio ci sarà il Genoa e anche se i giocatori dovessero arrivare poi serve il tempo per inserirli, ovviamente.
Tutti i nomi del mercato viola
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Ogni giorno perso è un problema in più. Il Botafogo, come sappiamo, non ha accettato i venti milioni più bonus a obiettivo e diritti vari sulla rivendita futura, che avrebbero potuto portare a una trentina l’investimento su Luiz Henrique, mandando in tilt i piani. Il giocatore aveva detto sì, sarebbe venuto volentieri a Firenze, ma alla fine i soldi dei russi hanno convinto anche lui. Quello che avrebbe dovuto essere il giocatore della svolta costringe invece ora a dirottare l’interesse su altri in un mercato difficile come quello di gennaio. Riuscirà, a questo punto, la Fiorentina a prendere Man dal Parma? Il rumeno è un obiettivo e lo sappiamo, ma vale davvero la ventina di milioni con i bonus che il Parma vorrebbe? E’ un buon giocatore, veloce e tecnico, sa saltare l’uomo, ma segna poco e soprattutto la sua storia racconta di un rendimento discontinuo. E poi c’è il dubbio del salto da Parma a Firenze, cosa non da poco. Colpani, come vediamo, è l’ultimo esempio di un giocatore schiacciato dal peso della maglia. Comunque la trattativa per Man va avanti e come direbbe Catalano, meglio averlo che non averlo. L’ho visto giocare benissimo ed essere determinante, ma a volte anche sparire dal campo. Questo forse è quello che frena l’investimento. A Pradè piace molto, dai tempi del Verona, l’esterno Ngonge ora al Napoli dove gioca poco, ma Conte non lo molla fino a quando non arriverà il sostituto di Kvara. Vedremo. Come vedremo come finirà la storia del giovane centrocampista Ndour, italiano di Brescia, vent’anni, alto 1,90, un passaggio dalle giovanili dell’Atalanta, ora del Psg. I francesi lo hanno prestato al Besiktas, ma ora lo vogliono vendere per liberare la casella dei prestiti e fare altre operazioni. Il problema è capire se è pronto o se è ancora acerbo, per evitare un altro Richardson. Per sostituire Kayode, saltato Coulibaly in scadenza che ha preferito il Leicester, si pensa a Fortini, 2006 del vivaio viola, per un motivo molto semplice: le liste Uefa. Kayode era del vivaio e serve una casella simile. In stand by lo scambio Kouamé-Sanabria che il Torino non vuole fare alla pari, ma anche lo stesso Pablo Marì che sarebbe già venuto a Firenze, ma la Fiorentina frena. E’ vero che in rosa ci sono già tanti difensori da scoprire, da Moreno a Valentini fino al caso Pongracic, ma lo spagnolo è un pupillo di Palladino. Si aspetta per capire cosa fare dell’allenatore? Probabile. Insomma, situazione non facile.
Verso la Lazio e un centrocampo a tre
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Mi auguro, ovviamente, che come successe in estate, il settore tecnico della Viola abbia delle situazioni che tiene nascoste e spero che Pradè, come al solito, alla fine trovi qualche procuratore amico per soluzioni last minute. Se non arrivano i giocatori, come sappiamo bene, l’alternativa è licenziare l’allenatore e prenderne un altro capace di rivitalizzare e rivalutare tutti, anche quelli che oggi fanno fatica, da Gudmundsson a Pongracic, da Richardson a Beltran, allo stesso Ikoné che non è mai stato determinante, ma comunque nel passato giocava di più, anche da titolare, e meglio di oggi. Perfino Biraghi potrebbe avere una seconda chance. Come si vede uno scenario non roseo. Fra tensioni e contrapposizioni da risolvere, è inutile mettere in campo il solito disco logoro del “patto di spogliatoio”. Cosa vuol dire? Il patto ci deve essere quando si gioca, il resto sono solo discorsi come ha detto giustamente Gosens.