Sulla difesa a tre si potrà tornare quando Pongracic si sarà inserito, quando crescerà la condizione mentale e fisica complessiva. Saper giocare con più moduli è un valore per qualsiasi squadra, saper cambiare a seconda dei momenti e dell’avversario è segno di crescita per l’allenatore. La squadra è tracciata e la Luce Gud che s’è accesa deve continuare a illuminare un percorso che è appena cominciato. Spero che questa vittoria dia qualche sicurezza e qualche certezza in più anche a Palladino che fino all’intervallo della gara con la Lazio ha balbettato troppo. Il rodaggio è finito, con l’Empoli e con il Milan è vietato sbagliare. Segnalo però un campanello d’allarme. Sicuramente una società importante e organizzata come la Fiorentina ha già capito tutto, ma attenzione a mettere Gudmundsson davanti a Kean in ogni occasione mediatica o sul campo.
Ci sono equilibri sottili, Kean sta ritrovando autostima e gol, sta ritrovando se stesso, proprio perché si è sentito centrale nel progetto viola, gli hanno detto che lui è il cuore della Fiorentina e tale deve rimanere. Lo scrivo per mettere le mani avanti e ricordo il proverbio “meglio aver paura che buscarne”, ma la piccola discussione per il secondo rigore e lo sguardo non luminoso di Kean nel post gara, vanno tenuti di conto. E analizzati. Magari mi sbaglio, ma oggi la gestione psicologica di uno spogliatoio conta più di tanti allenamenti. Dell’Empoli e della sua miglior partenza di sempre in campionato riparleremo, gli Azzurri prima della Viola giocano oggi con il Torino in coppa Italia. Vale la pena dargli un’occhiata.
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