Ne mancavano tre, ora ne mancano due. L’arrivo di Piccoli, ottima operazione, ha colmato la casella vuota per l’attacco, adesso servono un centrocampista e un difensore. C’è una settimana di tempo per posizionare davvero la Fiorentina nella fascia delle ambiziose, una settimana nella quale Pradè e il suo team devono saper concludere un buon lavoro per farlo diventare ottimo. Lo so benissimo che da Beltran a Barak, ma anche Richardson e Bianco e non solo loro, c'è un gruppo ancora folto di esuberi che condiziona molto, ma la bravura si misura proprio qui, dalla capacità di piazzare tutti questi giocatori per dare l’assalto a due titolari. Ha ragione Pioli, se la Fiorentina vuole alzare il livello servono soltanto giocatori veri, adatti al calcio che l’allenatore ha in testa. Qualcuno ora ironizzerà, ne ho già sentite troppe, decisamente troppe, su Pioli e sulle vedove di Palladino, che spesso mi chiedo se molti di quelli che telefonano a Radio Bruno o scrivono sui social, sono davvero tifosi viola. Ma si può massacrare tutto e tutti dopo un pareggio a Cagliari, decisamente brutto, ma arrivato dopo quaranta giorni di lavoro e il 24 di agosto? D’accordo sulla prestazione molto deludente, ma con un pizzico di attenzione in più, la Fiorentina avrebbe potuto anche vincere, mentre un anno fa a Parma se il primo tempo fosse finito 5-0 sarebbe stato il suo. Per non parlare della Puskas Akademia e dei rigori.

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Mancano un centrocampista e un difensore: una settimana per una Fiorentina ambiziosa
La vittoria (sporca) mancata
—Comunque ognuno è libero di pensare quel che vuole, spero solo che il tormentone Palladino non diventi come quello di Italiano alla rovescia. Vogliamo guardare avanti e pensare per una volta positivo? Volete aiutare, stare vicini alla squadra? La negatività non aiuta, ma forse è inutile dirlo. A Cagliari la Fiorentina era ferma, senza energie e senza idee soprattutto nel primo tempo. Non si può giocare così, mi sembra ovvio. Ma questa non è e non sarà la Fiorentina, c’è molto da lavorare, ma a inizio stagione quando i meccanismi non vanno a memoria è facile rallentare il gioco, si tende a pensare un attimo di troppo e alla fine il risultato è questo. Cagliari è una fase del lavoro. E questa volta, per sincerità, mi è piaciuto poco anche Pioli. Non si cambia il leader della difesa (Pongracic) a pochi minuti dalla fine, anzi non si cambia proprio la difesa. Ma se davvero doveva uscire Comuzzo avrei messo il giovane Kouadio lasciando Pongracic in mezzo. Pablo Mari non è adatto a questo calcio e s’è capito. Ha portato il Cagliari in area invece di tenere la linea alta, non sa aggredire, ma rincula. Malissimo anche Parisi che purtroppo fatica a dimostrare di essere da Fiorentina. La cosa però che mi ha dato più fastidio è un’altra: non aver vinto una partita sporca. Le squadre mature devono saper conservare un vantaggio così, devono capire come sporcare ancora di più la partita fra falli, falletti, rimesse e gestione. Regalare un’azione come quella del gol è stato un sacrilegio. Fine.
Un mosaico da completare
—Ripeto: siamo in agosto. Pensiamo positivo. Ma torno al mercato. Un difensore veloce, che sappia difendere aggredendo ed essere leader, Pioli lo chiede da tempo. Anche Comuzzo e Ranieri non hanno queste caratteristiche, a maggior ragione serve. Ma serve anche un leader in mezzo al campo che accompagni la crescita di Fagioli, di Sohm e di Ndour. Se poi uscirà Fortini, l’esterno destro designato è Lamptey del Brighton ma per ora gli inglesi hanno chiesto dieci milioni nonostante il giocatore sia in scadenza. Il fatto è che il comparto tecnico della Fiorentina si è ridotto agli ultimi giorni utili, spero che Pradè abbia in serbo il procuratore giusto in grado di fornirgli una soluzione. Restare così perché non si riescono a trovare strade e non si piazzano gli esuberi sarebbe un vero peccato. E’ vero che Pioli ha parlato di un lavoro triennale, ma la Conference quest’anno è più di un obiettivo (unica rivale forte, il Crystal Palace) e l’ambizione impone di essere sempre competitivi in zona coppe.
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