- Squadra
- Nazionali
- Calciomercato
- Statistiche
- Coppa Italia
- Social
- Comparazione Quote
- Redazione
esclusive
Lettera aperta ad Alessandro Ferrari
Quella che segue è una richiesta accorata. Un modo come un altro, cercando di mettere da parte qualsiasi considerazione personale, per non arrendersi al dramma della retrocessione e tentarle davvero tutte per salvare una barca che sta lentamente (ma nemmen tanto) sprofondando verso gli abissi. E sia chiaro. Intervenire non vuol dire, in automatico, risolvere la situazione. Anzi. La premessa, purtroppo, resta la stessa: rimettersi in piedi è/sarebbe un'impresa ma un tentativo va fatto e per il momento, invece, nessuno sta facendo niente. Per questo, abbiamo deciso di rivolgerci direttamente all'unica persona che, ora come ora, ha o avrebbe la possibilità di far smuovere il presidente Rocco Commisso rispetto alle sue solite, inscalfibili, convinzioni. Quelle ribadite anche in un'intervista leggendo la quale, sinceramente, si restava sconcertati. Quella persona, è il direttore generale Alessandro Ferrari.
Scriviamo a lei, direttore, perché appunto siamo fermamente convinti che sia l'unico capace di farsi ascoltare dalla proprietà. Del resto, è stato ed è proprio Commisso a definirla continuamente il suo “punto di riferimento a Firenze” e sappiamo che, almeno da quando si è dimesso Daniele Pradè, lei è l'unico che parla costantemente con il presidente. Capiamo le sue difficoltà, forse anche il suo imbarazzo, ma ammetterlo non è e non sarà mai un segno di debolezza. Al contrario. Riconoscere di non essere in grado di gestire una situazione, o quantomeno di aver bisogno di aiuto, è testimonianza di forza. Soltanto i coraggiosi, affrontano di petto i propri limiti e sanno capire dove fermarsi. Soltanto chi ha carattere sa riconoscere di avere un problema e, quindi, sa chiedere aiuto. E' questo, direttore, che le chiediamo. Se davvero ha a cuore la Fiorentina e non la sua posizione (e nessuno lo ha mai messo in dubbio) faccia un passo di lato. Non le chiediamo né di andarsene, né di rassegnare le dimissioni né niente del genere. Molto più semplicemente, le chiediamo quell'atto di umiltà che sinceramente al posto suo avremmo fatto fin dal primo momento. Fin da quando, tanto per capirsi, Rocco Commisso le chiese di prendere il posto di Joe Barone. Capiamo che non fosse semplice rinunciare ad un incarico del genere, così come capiamo (o proviamo a capire) la “sana” presunzione di volerci provare o di sentirsi all'altezza. E' stato un errore di presunzione al quale ora, senza aspettare un secondo di più, può comunque porre un minimo di rimedio.
Chiami il presidente e, visto che di lei si fida, gli spieghi che qua c'è un disperato bisogno di un dirigente con due attributi così. Uno che conosca il calcio (e non che pensi di conoscerlo perché ha “guidato i Cosmos....”), che si renda conto di quale sia la situazione e che, soprattutto, abbia nome e storia per farsi ascoltare (e temere) dallo spogliatoio. E perché no. Uno che abbia modo di confrontarsi con Vanoli e che abbia la riconosciuta competenza, per esempio, per dirgli che i cambi di domenica non avevano la minima ragione di esistere. Lo faccia, se ha a cuore non solo la Fiorentina ma anche se stesso e chi le ha regalato questa enorme opportunità. Perché vi deve esser chiaro: qua state entrando di diritto nella storia della Fiorentina. Il problema è che lo state facendo nel modo più indegno: tre anni su sette in lotta per non retrocedere (mai successo prima) e, oggi, l'ultimo posto in classifica staccatissimi da tutti. “Con me non fallirete mai”, ha sempre detto Commisso. Ne siamo certi, così come siamo certi però che senza intervenire riporterete una città intera all'inferno. E' questo, che volete? Oppure volete ascoltare il grido di dolore e disperazione che arriva dalla pancia e dal cuore della gente (oltre che i suggerimenti di tutti, e sottolineiamo tutti, gli uomini di calcio interpellati per commentare questa crisi) e mettere finalmente il timone della barca in mano ad un capitano degno di questo nome?
Ci pensi, direttore Ferrari. Faccia questo gesto di grande coraggio e stia sicuro che troverà una piazza che, almeno per qualche mese, farà finta che lo scempio a cui stiamo assistendo e gli errori/orrori di questi anni non ci siano stati. Uniti, non solo a parole come riesce tanto bene dire al vostro capitano Ranieri, per il bene e per la salvezza della Fiorentina.
© RIPRODUZIONE RISERVATA