L’approccio sbagliato, il fair play di Dodo e le perle dei gol

4 al rinvio della Lega. Ha ragione il Dg Ferrari, i vertici di via Rosellini non sono stati seri a rimandare Cagliari-Fiorentina ad appena 48 ore dal giorno in cui doveva disputarsi. Fermo restando il (sacrosanto) lutto per la scomparsa di Papa Francesco doveva essere trovata un'altra data, senza costringere la comitiva viola a scendere dall'aereo che lunedì stava per ricondurla dai propri familiari.

5 all'approccio alla partita della Fiorentina. E non parliamo solo del gol di Piccoli che dopo appena sette minuti porta avanti il Cagliari. C'era bisogno di far fiorire le più disparate ipotesi sul motivo dell'abbandono del ritiro di Kean nelle ore precedenti al match? Non era meglio spiegare prima che il bomber azzurro aveva dovuto raggiugere Parigi per motivi familiari? Misteri.

6,5 al fair play di Dodo verso Mina. Ex compagni anche se per pochi mesi, i due sudamericani sono rimasti in grandi rapporti. Con il brasiliano viola che prima della partita ha abbracciato nel sottopassaggio la piccola del difensore di Nicola e poi consolato lo stesso Yerry, quando un guaio muscolare lo ha costretto a dare forfait.

7 all'esterno di classe di Robin (Hood) Gosens. Il pareggio della Fiorentina in Sardegna è un gioiello: splendido l'assist (ancora con il destro, come in Conference) di Mandragora, sontuoso il tocco dell'esterno tedesco prima dell'esultanza in cui mima la freccia che, nel suo caso, tramortisce gli avversari.

7,5 alla trama del definitivo 2-1. Gudmundsson pare uno slalomista, il cross di Dodo è perfetto, la torsione aerea di Beltran quasi alla Van Basten. Esagerazioni a parte, davvero una rete di pregevolissima fattura e di grande importanza: consente a Palladino di restare attaccato a un treno per l'Europa che viaggia sempre più veloce.