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La vittoria che può dare la scossa: una gioia da dedicare a Commisso
Serviva una vittoria per dare morale, scacciare i fantasmi e ripartire. Una vittoria per la Conference, ovviamente, ma che vale molto di più. Un po’ come quando sei convalescente e il termometro ti dice che non hai più la febbre. Ti alzi e riparti. Da oggi, ci auguriamo, può ricominciare anche la stagione della Fiorentina, con meno ansie, maggior consapevolezza e la sensazione che, piano piano, il lavoro stia portando finalmente i primi frutti.
Non illudiamoci, non abbiamo visto una partita straordinaria, diciamolo, ma una gara almeno diversa, più viva, più attenta, qualcosina si comincia a vedere nel gioco d’assieme e nell’atteggiamento di molti giocatori. Sicuramente il tutto è stato favorito da un avversario non straordinario, servono subito verifiche e controprove a cominciare da domenica contro la Roma che in coppa ha perso, ma il tempo sta cambiando, il sereno potrebbe arrivare presto. Lo aspettiamo.
Una vittoria da dedicare a Commisso. E’ stato operato per una lombosciatalgia, avrebbe voluto essere a Firenze in questo difficile periodo, non ce l’ha fatta, non è potuto venire, la sua sofferenza da lontano è stata ancora più grande. Tutta la squadra ci teneva a fare un regalo al presidente e questa prima vittoria, moralmente, ha un valore doppio. Rocco manca tanto a questa squadra e non solo, tutta Firenze lo aspetta al più presto in una forma ritrovata.
Nel frattempo, finalmente, la prima gioia. Per scrollarsi di dosso la paura, per dire e per dirsi che con tutti i suoi limiti, questa squadra comunque ha valori per competere. Sicuramente in Conference, è un obiettivo stagionale e la vittoria è il primo mattone messo al posto giusto. L’Olomouc forse è la squadra più debole di quelle che toccheranno alla Fiorentina, ma questa gara era complicata per tutto quello che si portava dietro. L’ostacolo era altissimo e averlo superato sicuramente allenterà la pressione e farà tornare un po’ di serenità in uno spogliatoio che non riusciva a capire come mai questa squadra non riuscisse a mettere in campo i concetti e il lavoro di due mesi e mezzo con Stefano Pioli.
Contro i cechi qualcosina s’è visto. Intanto maggior dinamismo, maggior convinzione e una miglior fluidità nel giro palla, anche la capacità di gestire e ragionare, cosa assolutamente mancata fino a ieri sera.
Pioli ha optato per un 3-5-2 non classico con Ndour, buona partita, assist e gol, che in possesso palla cercava di affiancare Dzeko nel lavoro di sottopunta. Proprio Ndour e Dzeko sono stati la novità. Pioli cercava quella connessione fra il centrocampo e l’attacco che non s’era ancora vista e Dzeko, nonostante diversi errori tecnici e una forma fisica da far crescere, s’è mosso meglio e ha tenuto la posizione. Ndour ha giocato la miglior partita da quando è a Firenze.
Con questa connessione sono arrivati più palloni giocabili a Piccoli (bel gol e bella gara anche la sua) e in generale qualcosa di più s’è visto. Non Fagioli, purtroppo. Non ha inciso neppure in una gara facile come questa. Ma hanno faticato anche Dodò e Gosens sugli esterni.
Al di là delle prestazioni individuali, il miglioramento che ho visto e ritengo sia fondamentale, è il movimento da squadra, la ricerca delle posizioni in campo.
Un inizio, come detto, al quale servono controprove e altri miglioramenti perché con la miglior Roma la gara di ieri sera potrebbe non bastare. Deve crescere il gioco, ovviamente, ma anche le prestazioni individuali, a cominciare dai giocatori di maggior qualità come Gudmundsson che è entrato solo nel finale.
Questa vittoria deve servire a questo: far crescere l’autostima, la Fiorentina deve credere di più in quello che fa e un avversario come la Roma deve dare stimoli per un altro step di crescita. Speriamo ci sia.
In attacco con Gud tornerà Kean. Dietro e sugli esterni giocatori dovrebbero essere gli stessi di ieri sera, in mezzo torneranno Fazzini, Nicolussi e Mandragora anche se ieri sera è sembrato molto stanco. Una prima luce ha squarciato il buio, si aspettano conferme.
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