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Editoriale del martedi

Kean, contratto fino al 2030. Pioli ha già in testa la sua Fiorentina

Kean, contratto fino al 2030. Pioli ha già in testa la sua Fiorentina - immagine 1
Il carisma del tecnico ha portato qualcosa di diverso, qualcosa che mancava, nella Cittadella della Fiorentina, come se d’improvviso quelle ambizioni e quella voglia di crescere si siano d’improvviso materializzate con la presenza di un vincente
Enzo Bucchioni Editorialista 

Il sorriso di Moise Kean ha illuminato il primo giorno di lavoro della Fiorentina firmata Stefano Pioli. Ricordate quella risposta “l’ottimismo è il sale della vita”, detta una decina di giorni fa, nel momento più delicato di questo snervante tira e molla “resta o non resta?”. Bene. In quella frase c’era già scritto tutto.

Manca solo il finale, manca solo oggi, l’ultimo giorno di passione, prima che la clausola scada. Ma certi affari è difficile chiuderli in poche ore e, anche alla luce delle sue parole durante il Viola Carpet, è davvero difficile, molto difficile pensare che Kean possa lasciare la Fiorentina. "Sono davvero motivato per andare avanti", ha raccontato il centravanti viola, sottolineando: "La Fiorentina mi ha sempre aiutato. Adesso è bene tornare con una nuova motivazione per aiutare la Fiorentina".

Si sta trattando sul rinnovo, come avevo anticipato nell’editoriale di giovedì scorso, su nuove basi e una nuova intesa nata dal lavoro dell’agente Lucci con la Fiorentina.

La proposta iniziale fatta in primavera era di circa tre milioni, ora si sta ragionando su un raddoppio secco dell’ingaggio attuale più bonus che dovrebbero portare Kean a guadagnare tra i quattro e i cinque milioni. Più vicino ai cinque. Il nuovo contratto riparte da zero, ovviamente, quindi avrà la durata massima consentita di cinque anni. Si sta ragionando su una nuova clausola rescissoria, naturalmente più alta, che la Fiorentina preferirebbe non mettere. Ma vediamo. Dopo il no agli arabi, anche questa notizia vecchiotta, è rimasta in corsa soltanto la Premier, ma fino a ieri sera nessuna trattativa era in corso.

Chiudiamo qui? La sensazione è proprio questa.

E con Kean rinnovato, la Fiorentina comincia già ad avere una fisionomia ben precisa già dai primi giorni di questo ritiro al Viola Park, già dai primi allenamenti, agevolando così il lavoro del nuovo tecnico.

Il carisma di Stefano Pioli ha portato qualcosa di diverso, qualcosa che mancava, nella Cittadella della Fiorentina, come se d’improvviso quelle ambizioni e quella voglia di crescere si siano d’improvviso materializzate con la presenza di un vincente, di un allenatore di alto livello capace di far crescere la squadra, ma anche punto di riferimento assoluto per la società. Pioli è un allenatore manager, uno di quelli che hanno una visione che va oltre il campo e la tattica.

E mi sono piaciute molto le sue prime parole che sanno di saggezza e praticità. Senza proclami sta costruendo una squadra “competitiva" e questo la Fiorentina deve sempre essere, poi vedremo per quali livelli. E il gioco dovrà divertire per primi proprio i giocatori che vanno in campo anche per divertirsi. Se sono felici loro, se sono coinvolti, sarà facile far felice anche la tifoseria.

Pioli in questi primi giorni spiegherà ai giocatori che calcio vuol fare, lo condividerà con loro e poi comincerà il doppio lavoro di assemblaggio della squadra e valutazione dei tanti (troppi) che ha a disposizione e deve decidere se tagliare o meno.

In sostanza, per completare l’organico e se Kean resterà, mancano un difensore, attenti allo svincolato Lindelof, 30 anni, un centrocampista capace di dare i tempi e un altro più incontrista. Poi, probabilmente, anche una seconda punta quando e se uscirà Beltran.

Gli occhi della Fiorentina sono sempre su Bernabè anche se sono in corso depistaggi. L’idea di fare l’accoppiata Bernabè-Sohm è sempre viva, ma i tempi non sono ancora maturi. E altri giocatori sono nel mirino.

L’entusiasmo dei tifosi cresce e sullo sfondo c’è l’anno del centenario, tutta benzina per andare lontano.