Stefano Pioli è tornato a sedersi sulla panchina viola a più di 6 anni di distanza dall'ultima volta. Il tecnico nelle ultime stagioni è maturato, sia dal punto di vista umano che caratteriale. Ha saputo evolversi, attuando diversi sistemi di gioco, ma con una mentalità sempre coerente. A Firenze riparte dalla linea a 3, e c'è bisogno di un rinforzo che abbini esperienza e velocità. Uno dei nomi riemersi nelle ultime ore è quello di Victor Lindelof, difensore centrale svedese ex Manchester United. Il suo è un profilo esperto, ma che negli ultimi anni ha un po' perso smalto, andiamo a conoscerlo meglio.

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Da pupillo di Mourinho a svincolato di lusso: cosa potrebbe dare Lindelof a Pioli
Pupillo di Mou
—Victor Lindelof nasce nel 1994 in Svezia. Qui muove i suoi primi passi, fino a quando non lo nota il Benfica, a 18 anni. Il centrale sbarca a Lisbona, e per 3 anni sgomita nella squadra b delle aquile. Poi arriva la stagione 2016/2017, dove diventa un titolare fisso del Benfica, a 22 anni. Lo nota il Manchester United di Josè Mourinho, che se lo porta all'Old Trafford per 35 milioni di Euro. Lo Special One negli ultimi anni ha sempre cercato di costruire squadre imponenti fisicamente, basti pensare a quello United, composto dai vari Lukaku, Matic, Fellaini, Smalling, Pogba e lo stesso Lindelof. Lo svedese raggiunge quasi il metro e novanta, con una stazza fisica di livello. Può giocare sia come difensore puro, che come terzino destro nelle situazioni di emergenza (un po' come Pioli utilizzava Milenkovic). L'adattamento alla Premier non è semplice per lui, come confermava lo stesso Mourinho: "Nel 2004 portai un fenomenale centrale difensivo: Ricardo Carvalho, è stato uno dei migliori centrali negli ultimi dieci anni di Premier League, ma ho faticato, è stato difficile per lui arrivare ed adattarsi subito. Penso che Victor abbia bisogno di un po' di tempo"
Fra panchina e... rapine
—Dopo l'addio di Mourinho, Lindelof trova comunque spazio con Solskjaer, ma l'arrivo di Ten Hag lo taglia fuori dalle rotazioni. I minuti diminuiscono sempre di più. Maguire e Varane gli vengono preferiti, così come il dinamico Lisandro Martinez. E così arriva fino alla gestione di Amorim, dove nella difesa a 3 continua ad essere un'alternativa. Gli infortuni nelle ultime due stagioni lo hanno limitato, ed adesso è svincolato. Nel 2020 si fece notare per una rapina sventata, nella sua città natale, Vasteras. Lindelof inseguì il ladro che aveva scippato una signora anziana, ricevendo i complimenti dalla Polizia locale. Adesso vuole rimettersi in gioco, dopotutto 30 anni non sono un'età così alta per un difensore. Alla Fiorentina porterebbe tenuta del campo, fisicità, duttilità ed esperienza nel gioco aereo. Probabilmente non sarà mai il difensore visto al Benfica, ma spesso i centrali che hanno lasciato la Premier in Italia hanno fatto bene, con ritmi diversi. Casi come quello di Smalling, e lo stesso Pablo Marì, insegnano.
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