Viola News
I migliori video scelti dal nostro canale

esclusive

Perdere Gudmundsson sarebbe grottesco. E pure Tessmann è a rischio

Perdere Gudmundsson sarebbe grottesco. E pure Tessmann è a rischio - immagine 1
Mi aspetto un colpo di coda e non un colpo di testa, negli ultimi tempi le delusioni sono state tante e Firenze merita di più. Lo spettacolo sta diventando triste
Enzo Bucchioni Editorialista 

Un affare quasi chiuso che d’improvviso si allontana, diventa più difficile, forse sfuma. Sto parlando di Gudmundsson e mentre scrivo spero fortemente di sbagliare, spero che non sia così, che non sia vero quello che mi hanno detto ieri sera autorevoli operatori di mercato e mi auguro che finalmente si possa chiudere oggi come era nelle previsioni di tutti. Spero, ma improvvisamente la strada in discesa è diventata una salita dolomitica e adesso oggettivamente è più dura portare l’islandese in viola. Se non durissima.

Colpa o merito, fate voi, dell’Atalanta che è andata a Genova, ha chiesto Retegui e ha chiuso l’affare in poche ore come fanno in genere i dirigenti che hanno le idee chiare e quando decidono di prendere un giocatore lo prendono. Poi c’è ancora qualcuno che si domanda perché l’Atalanta è da anni stabilmente davanti alla Fiorentina, la risposta è semplice ed evidente allo stesso tempo: sono bravi. Bravi a vendere e bravi a comprare. Tutto il contrario della Fiorentina di questa strana estate, che fa fatica a vendere e stenta a comprare tanto che a nove giorni dall’inizio del campionato la squadra è ancora incompleta in alcuni ruoli chiave.


Ne parlavo proprio nell’ultimo editoriale di martedì scorso, m’è tornato alla mente il tormentone De Paul, il primo di una serie infinita di giocatori lungamente corteggiati e poi persi per pochi milioni, per incertezze o timori di sbagliare. Magari per poi finire a comprare elementi più scarsi o inadatti, alla continua ricerca di un affare o di un qualcosa che non c’è. Se davvero la Fiorentina perde Gudmundsson sarebbe grottesco. E ci sta, purtroppo ci può stare. Perché adesso il Genoa tentenna, fatica a decidere di vendere anche l’altro suo giocatore importante dopo avere dato via libera a Retegui all’Atalanta per 25 milioni. Ora deve comprare e non vendere. C’è l’allenatore Gilardino che preme per la conferma di Gudmundsson, ci sono i tifosi che si lamentano. È tutto normale.

A Genova ieri sera dicevano che salta tutto, e sono gli stessi che lunedì scorso davano l’affare per fatto. Guarda caso, poche ore prima di vendere Retegui, l’amministratore delegato dei rossoblù Andres Blazquez ammetteva la trattativa per Gudmundsson, avvertendo però che “nessun accordo con la Fiorentina è già chiuso”. Guarda caso. Ripeto: spero che non sia così. È anche una questione di faccia, qualcosa che va oltre il perdere un giocatore. La Fiorentina tratta Gudmundsson da gennaio, altro che tormentone, questa storia è più lunga di un parto. Cosa si stia aspettando a chiudere, cosa si è aspettato in questi giorni dopo aver trovato l’accordo con il giocatore a 2,2 milioni per cinque anni, va oltre le normali dinamiche della richiesta e dell’offerta.

Ma rischia di saltare anche l’arrivo del centrocampista americano Tessmann del Venezia, ma questo lo sapevamo già. L’accordo con la società c’è, attorno ai 5,5 milioni, il giocatore è entusiasta di vestire la maglia viola, ballano due milioni di commissioni agli agenti e agli intermediari. Che si fa? Ci mettiamo a fare i moralisti quando la Fiorentina è da sempre fra i primi in classifica nella somma dei pagamenti agli agenti? Non si può far finta che il giocatore costi 7,5 visto che tutti lo descrivono come un affare e un ottimo innesto? È vero che i soldi non sono i miei, ma se guardo il centrocampo viola c’è da piangere. Si comincia il campionato con Mandragora e il riciclato Barak? Sono loro i titolari o speriamo nel lancio del giovane Bianco?

Ieri è stato sondato anche il Napoli per Folorunsho, il centesimo nome della serie. La sensazione è che si stia aspettando gli ultimi giorni di mercato per veder calare i prezzi o andare a comprare al banco delle occasioni. Strategie rischiose. E torno a Retegui. Può succedere che un infortunio (Scamacca) faccia saltare i piani o le prospettive di altre squadre, proprio per questo, anche per questo, non si possono tirare avanti le trattative per settimane come è stato fatto per Gudmundsson. Nasce da qui l’insoddisfazione dei tifosi, lo scarso decisionismo, il tira e molla, gli obiettivi costantemente cambiati danno la sensazione che le idee siano poco chiare. Mentre altri dirigenti di fronte all’ infortunio di Scamacca non perdono tempo, decidono di comprare un attaccante che giochi già in Italia, valutano Simeone, Retegui e Pinamonti, scelgono Retegui assieme all’allenatore e in 24 ore lo comprano. Fine.

Spero, lo ripeto a gran voce, che Gudmundsson arrivi lo stesso. C’era attesa, i tifosi avevano già approvato l’operazione, contenti perfino della cessione di Nico Gonzalez pur di arrivare all’islandese. Un attacco con Kean e dietro Colpani e Gudmundsson autorizzava a pensare in grande. E adesso? Si costringe Nico a restare? Non voglio andare oltre in analisi, meglio aspettare segnali positivi. E non solo per questo, ma anche per altri reparti.

Ricordo che Terracciano è stato bocciato verbalmente dallo stesso allenatore e in viola ha ormai poco senso. Arriva De Gea o lo facciamo prendere ad altri? Ricordo che mancano almeno due centrocampisti e un difensore centrale, ma anche un centroavanti alternativa a Kean, se ci sono davvero ambizioni. Mi piacerebbe sapere cosa passa stasera nella testa di Palladino che già dieci giorni fa reclamava i giocatori che gli mancano dimostrandosi realista, ma poco aziendalista. Stranamente. Temo che la notte gli appaia in sogno Galliani

Ricordo pure e sommessamente, che con Nzola finalmente in uscita verso la Francia (il Lens) restano altri 4-5 giocatori da vendere. Non possono essere le amichevoli con il Grosseto a far cambiare le valutazioni tecniche, alcuni a Firenze hanno già dato e Firenze a sua volta ha dato. Mancano nove giorni all’inizio del campionato, ventuno alla fine del mercato. Il tempo è poco, ma con le idee chiare si può ancora costruire una squadra vera. Mi aspetto un colpo di coda e non un colpo di testa, negli ultimi tempi le delusioni sono state tante e Firenze merita di più. Lo spettacolo sta diventando triste.

tutte le notizie di