Quando sei lì che ti chiedi “ma perché, sempre a noi'”. Quando ti interroghi su come sia possibile ritrovarsi, sempre, in mezzo a casi inspiegabili e melodrammi vari. Quando dopo aver visto un allenatore andarsene senza aver diretto nemmeno un allenamento ne vedi un altro che confermato, col contratto allungato e col presidente che lo chiama “figlio”, saluta tutti e se ne va senza spiegare il perché. Quando una società parla di “pressioni eccessive” e l'altro fa trapelare “insanabili frizioni col direttore sportivo” dopo aver minacciato per mesi chi osava sostenerlo. Quando sei quasi arreso a vivere nelle peggiori delle realtà possibili e poi, all'improvviso, sbucano loro: la Nazionale e (soprattutto) la Federazione.


VERGOGNA NAZIONALE
In confronto alla FIGC, alla Fiorentina sono fenomeni: se salta Pioli è un problema
Masterclass al contrario
—Sembrava impossibile mettere in piedi un teatrino più comico (o tragico) di quello a cui abbiamo assistito a Firenze nelle ultime settimane e invece, appunto, è proprio vero che al peggio non c'è mai fine. Il riferimento, va da sé, è a quanto successo in una domenica che verrà ricordata per sempre come quella della peggior figura alla quale un movimento (sia sportivo, politico o quello che volete) possa esporsi. C'è una sola parola per commentare quanto successo: vergogna. Perché non si era mai visto un allenatore annunciare in prima persona il proprio esonero (solo Fonseca al Milan, forse), col presidente che ha preso quella decisione a mangiare tartine a Parma al Festival della Serie A e che, tanto per scavare e andare più a fondo nel ridicolo, ha pure deciso di mandarlo in panchina (tra l'altro in una gara più che determinante) il mister esonerato. E noi che ce la prendiamo con la Fiorentina. Geni del calcio e fenomeni della comunicazione/gestione a confronto di Gravina e soci. Ecco. Semmai, visto che Spalletti (che da ct ha sbagliato tutto quello che poteva sbagliare) non è esattamente l'ultimo degli allenatori, avrebbe dovuto salutare un minuto dopo. Che ci vada qualcun altro, in panchina. E invece no.
Dead man walking
E così stasera andrà in scena una partita dell'assurdo e, da domani, si cercherà di capire chi sarà il prossimo ct. E qua entra in gioco la Fiorentina. La situazione, se ho capito bene, è più o meno questa: la Figc sta facendo di tutto per convincere Ranieri che, almeno in un primo momento, lasciava intendere di non voler abbandonare la Roma. L'Italia però (anche questa Italia) è pur sempre l'Italia ed è normale che ci sta pensando. Stesso discorso, più o meno, per Stefano Pioli. Un uomo che aveva e ha accolto con entusiasmi trascinante la possibilità di tornare a Firenze ma che, davanti alla chiamata azzurra, sarebbe ovviamente in difficoltà. Si vedrà. Con una premessa, ed una certezza. La premessa: nessuno, in alcun caso, si azzardi ad accusare Pioli di essersi rimangiato accordi o di aver tradito una parola data. La certezza: per i viola, dovesse sfumare il suo ritorno, il problema sarebbe enorme. Perché l'alternativa più concreta (Vieira) ha appena rinnovato col Genoa e perché, una volta approfondito il discorso con Pioli, si erano lasciate stare tutte le altre ipotesi. Resterebbero comunque nomi importanti o affascinanti. Due, su tutti: Thiago Motta e Farioli. A meno che, ma al momento nessuno in società pare averne discusso, non si tenti il colpaccio di coda e non si chiami Spalletti. Suggestioni, ad ora, niente di più.
Tutto sbagliato
—Non resta che aspettare, magari ingannando l'attesa riflettendo un po' sullo stato (pietoso) del calcio italiano. Sia chiaro. Basterebbe ripensare a quanto abbiamo appena detto (Gravina, il mister esonerato abbandonato a se stesso, la Norvegia definita “corazzata”, un allenatore cacciato ma chiamato a sedersi comunque in panchina) per darsi diverse risposte. Come dire: ci sarebbero un miliardo di riflessioni da fare (sulle scuole calcio; sul livello degli istruttori; sulla mentalità; su chi sfotte il Barcellona perché a San Siro continua ad attaccare salvo accorgersi che in Europa giocano tutti così; sulla mancanza di coraggio ecc ecc...) ma se questi sono i personaggi (definirli dirigenti mi vien difficile) che devono rilanciare il pallone beh...è meglio fermarsi....fare un enorme in bocca al lupo al prossimo ct sperando che prima o poi ne arrivi una che dica “Signori, io vengo, ma il giorno dopo dovete sparire tutti quanti e deve essere ribaltata tutta, ma dico tutta, la classe dirigente”.
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