Detto questo, è giusto tornare alla Fiorentina e alla sua nuova identità. Eccolo, il punto. L'identità. Oggi i viola sono iper riconoscibili ed è sempre questo l'elemento che contraddistingue il lavoro di un allenatore. Accadeva con Italiano e, seppur con una filosofia completamente diversa, accade oggi con Palladino: prima ancora che inizia una partita, sai esattamente cosa aspettarti. Il primo obiettivo insomma, il mister l'ha raggiunto e per questo merita grandi complimenti. Non solo. Lo ha raggiunto tornando indietro rispetto alle sue convinzioni iniziali e questo gli fa ulteriormente onore. Bravissimo lui quindi, bravissimo chi gli ha messo a disposizione questa squadra e, ovviamente, bravissimi i calciatori.
E così veniamo al nodo della questione, e ai tanti “finalmente una squadra che difende e che bada al sodo”. Ma davvero si pensa che sarebbe stato possibile giocare così, e ottenere gli stessi risultati, con le squadre degli ultimi due anni e mezzo? Davvero non si capisce che ogni idea deve essere modellata sul materiale che si ha in mano? Tanto per intendersi: si può difendere bassi e concedere qualche conclusione in più agli avversari perché in porta c'è De Gea, così come lo faceva Allegri alla Juve perché aveva Buffon, Barzagli, Bonucci e Chiellini. Si può saltare il centrocampo e cercare la punta con lanci lunghi se la punta è Kean (o Vlahovic) e, da solo, occupa tutto l'arco offensivo e impegna intere difese. Si può andare in verticale se là davanti c'è un giocatore del genere (o la Fiorentina a Genova, senza Kean, è andata parecchio dritto per dritto?) altrimenti, è dura. Si può vincere tirando una porta in porta se il centravanti, quel tiro, lo mette dentro.
Cosa voglio dire? Esattamente quello da cui siamo partiti. Che non esiste un solo modo per vivere o per giocare. Ce ne sono diversi e l'abilità di un sarto, e quindi di un allenatore, è quello di saper scegliere l'abito migliore per i propri modelli. Palladino lo ha fatto e dire che può permettersi questo tipo di calcio perché ha giocatori forti, cinici, maturi e affamati non è un modo per sminuirlo. Al contrario. E' un modo per sottolinearne l'intelligenza.
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