LEGGI ANCHE
E se i meriti di Palladino sono evidenti, la Fiorentina è piena di giocatori molto forti e molto motivati: è questa la chimica di spogliatoio. De Gea è leggenda. Il “pensionato quarantenne” come ha scritto qualcuno, in realtà di anni ne ha trentaquattro, a Como ha fatto una triplice parata che non si vedeva da anni, come ha detto Fabregas. Ma anche la sicurezza e la tranquillità della difesa vengono da lui, dal suo carisma e dalla consapevolezza che con uno in porta come De Gea prendere gol è difficile. E’ il miglior portiere del campionato, lo dico senza tema di smentita. A fine stagione potrebbe anche riprendersi il titolo di migliore d’Europa.
Ma non solo De Gea. Davanti c’è il centroavanti della Nazionale che ottimizza tutto: nove gol in dodici partite. E poi un terzino del Brasile (Dodò), l’altro (Gosens) della Germania. Comuzzo, appena convocato a 19 anni, Bove perno dell’Under 21. E Adli? Vogliamo parlare di Adli? Solo i giornalisti dell’Osmannoro non conoscevano questo giocatore e ironizzavano, senza sapere che in Francia lo aspettavano come il nuovo Zidane…
Il momento è magico. Ci sono dei momenti nei quali ti riesce tutto, ma questa squadra ha basi solide, una panchina lunga e può ancora migliorare come gioco d’assieme e come singoli, a cominciare da Colpani, tanto per dirne uno. Tutto ciò significa che i ventotto punti dopo un terzo del campionato consentono delle proiezioni fantastiche: provate a moltiplicare per tre. Se è vero che squadre come Inter, Atalanta e Napoli, ma anche la Juve, hanno un organico più forte, è anche vero che Milan e Roma stanno parecchio dietro e la Fiorentina è qualcosa di diverso, perfino difficile da catalogare. È questa sua unicità, non è giochista, non è italianista, sa fare un po’ tutto e ottimizza tutto, fa giocare male l’avversario e difende benissimo, ha diverse soluzioni, che rende la Fiorentina difficile da affrontare e da contrastare. Per tutti.
Quando parlo di miglioramenti possibili e di crescita ipotizzabile, ricordo che la Fiorentina aspetta ancora Gudmundsson e Pongracic, i due giocatori più pagati dell’ultimo mercato. Il croato è tornato per qualche minuto, è una soluzione in più per la difesa. L’islandese potrebbe forse essere convocato giovedì in Conference per fargli respirare il clima gara, con la dovuta cautela e il poco minutaggio. Comunque c’è, il suo recuperoè quasi completato. E domenica arriva l’Inter. Sfida scudetto? Su questo ci vogliono equilibrio e serenità. Come ho appena scritto, questa Fiorentina può mettere in difficoltà chiunque, il resto lo vedremo con una consapevolezza: se dovesse arrivare un posto in Champions sarebbe già un sorta di scudetto. Tutto a suo tempo, intanto questa Fiorentina va goduta e accompagnata.
Tornando a Gudmundsson, il suo recupero potrà consentire anche di lavorare su moduli e schemi diversi. Un giocatore con la sua qualità, il suo dinamismo e la capacità di vedere il gioco, può suggerire varianti di grande interesse e imprevedibilità. Gud può fare il sottopunta, ma anche essere uno dei due dietro a Kean con Beltran o Colpani. In caso di necessità per far rifiatare Kean e in attesa del mercato, può fare anche il centroavanti, non è un gigante, ma ha fisicità. Questa squadra è stata costruita bene, ha giocatori duttili, giocatori in cerca di rivincita, giocatori mediamente molto forti e qualche campione, mescolate il tutto e viene fuori il sogno.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
/www.violanews.com/assets/uploads/202512/7ce122192b65870d81df4e669586e613.jpg)