4 agli svarioni social di Pongracic e Dodo. C'è di peggio, in fin dei conti sono solo un pollice messo (e subito tolto) alla notizia che il tuo allenatore è stato esonerato e un "unfollow" al tuo club su Instagram. Ma se davvero oggi viviamo tutti dentro un Grande Fratello come ha detto Vanoli, sarebbe comunque il caso di fare attenzione. Magari facendosi consigliare da qualcuno in società.
5 alla gestione della scelta del successore di Pioli. I dirigenti giurano che Vanoli è sempre stata la loro unica opzione per il post-ex allenatore anche del Milan scudettato, ma Roberto D'Aversa era già stato avvistato in città e in molti assicurano che il suo contratto fosse pronto. Se davvero si è fatto influenzare dalla piazza che non lo gradiva, diciamo che non appare un grande segnale di forza del club.
6 alla fugace apparizione di Galloppa. La Fiorentina ha perso anche nell'unica volta in cui si è seduto in panchina il tecnico della Primavera, che però ha fatto in tempo a trovare qualche estimatore. Faccia pulita, prima del ko di Magonza aveva fatto una bella conferenza stampa. Arriverà la sua occasione, adesso era oggettivamente il turno di un allenatore più navigato.
7 alla freddezza di Gud a Marassi. L'islandese è una delle facce più deludenti dell'inizio di stagione viola, ma in novembre per lui ci sono state anche due note positive. Oltre all'assoluzione definitiva al processo in patria, da apprezzare come ha trasformato il rigore sotto i suoi ex tifosi a Genova in uno dei tanti momenti delicatissimi del campionato gigliato. Impeccabile, almeno dal dischetto.
8 alla "motorinata" della Fiesole. Ti vietano di fare un'innocua coreografia nella gara più sentita? In altre piazze la protesta avrebbe sicuramente travalicato la civiltà, a Firenze la curva ha risposto con un corteo di scooter. Un modo (rumoroso) per manifestare il proprio dissenso senza arrecare danno a nessuno.
9 a Bove in giacca e cravatta. Lui dice di voler presto re-indossare i pantaloncini, ma Edo stava benissimo anche in Senato quando si è parlato del disegno di legge sul primo soccorso che porterà il suo nome. Partecipe (e compostissimo) anche a Bologna quando ha fatto il tifoso dell'amico d'infanzia Cobolli, eroe della Coppa Davis (ri)vinta dall'Italia.
10 al siluro di Mandragora contro la Juve. Di questi tempi bisogna accontentarsi. E allora premiamo il bolide con cui il capocannoniere interno (!) viola ha portato un punto nella sfida più sentita dell'anno, anche se questo è stato probabilmente un Fiorentina-Juventus diverso dal solito. Oltre ad essere fondamentale per non sprofondare sempre più in basso, il tiro del centrocampista viola è stato anche di pregevolissima fattura.
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