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VIOLA NEWS esclusive gli opinionisti Fiorentina, da 0 a 10 tutti i voti del mese di novembre
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Fiorentina, da 0 a 10 tutti i voti del mese di novembre

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Novembre è stato un mese intenso con pochi chiari e molti scuri. Ecco i nostri voti

0 al mese di novembre. Iniziati con gli striscioni di protesta con cui i tifosi tappezzarono la città e le dimissioni di Pradè e finiti con il ko di Bergamo, sono stati 30 giorni intensissimi per l'universo viola. E intrisi quasi soltanto di cose negative, dall'esonero di Pioli a una classifica sempre più preoccupante. A dicembre può solo migliorare. O no?

1 alla partita con il Lecce. Prestazione indecorose, Ranieri e compagni ne hanno sfornate diverse, ma quella contro i salentini è stata la peggiore. Tanto da far venire da più parti cattivi pensieri. Ma, a giudicare dai successivi match, la squadra in realtà non aveva giocato neppure contro l'allenatore. I problemi sono altri. E persino più gravi.

2 al teatrino al viola Park prima dell'esonero di Pioli. Dal momento in cui la società aveva deciso il ritiro punitivo, era apparso chiaro a tutti che ci sarebbe stato l'esonero dell'allenatore. Che, stando alle dichiarazioni del neo ds Goretti, non ha chiesto nessuna buonuscita. Ma, se davvero è così, perché far trascorrere 36 ore prima della notizia del suo licenziamento?

3  alle parole di Dzeko dopo l'Aek. Il voto è leggermente alzato dall'immagine del bosniaco a Bergamo con il megafono a sancire una sorta di patto con i tifosi, resta il fatto che l'invito alla gente nelle interviste post-Conference a non fischiare se non a fine partita, è stato quanto meno improvvido.  Senza scomodare luoghi comuni come quelli che chi paga il biglietto può fare quello che vuole, la domanda è: "Cosa avrebbe fatto fin qui Edin se fosse stato un frequentatore del Franchi?"


4 agli svarioni social di Pongracic e Dodo.  C'è di peggio, in fin dei conti sono solo un pollice messo (e subito tolto) alla notizia che il tuo allenatore è stato esonerato e un "unfollow" al tuo club su Instagram. Ma se davvero oggi viviamo tutti dentro un Grande Fratello come ha detto Vanoli, sarebbe comunque il caso di fare attenzione. Magari facendosi consigliare da qualcuno in società.

5 alla gestione della scelta del successore di Pioli. I dirigenti giurano che Vanoli è sempre stata la loro unica opzione per il post-ex allenatore anche del Milan scudettato, ma Roberto D'Aversa era già stato avvistato in città e in molti assicurano che il suo contratto fosse pronto. Se davvero si è fatto influenzare dalla piazza che non lo gradiva, diciamo che non appare un grande segnale di forza del club.

6 alla fugace apparizione di Galloppa. La Fiorentina ha perso anche nell'unica volta in cui si è seduto in panchina il tecnico della Primavera, che però ha fatto in tempo a trovare qualche estimatore. Faccia pulita, prima del ko di Magonza aveva fatto una bella conferenza stampa. Arriverà la sua occasione, adesso era oggettivamente il turno di un allenatore più navigato.

7 alla freddezza di Gud a Marassi. L'islandese è una delle facce più deludenti dell'inizio di stagione viola, ma in novembre per lui ci sono state anche due note positive. Oltre all'assoluzione definitiva al processo in patria, da apprezzare come ha trasformato il rigore sotto i suoi ex tifosi a Genova in uno dei tanti momenti delicatissimi del campionato gigliato. Impeccabile, almeno dal dischetto.

8 alla "motorinata" della Fiesole. Ti vietano di fare un'innocua coreografia nella gara più sentita? In altre piazze la protesta avrebbe sicuramente travalicato la civiltà, a Firenze la curva ha risposto con un corteo di scooter. Un modo (rumoroso) per manifestare il proprio dissenso senza arrecare danno a nessuno.

9 a Bove in giacca e cravatta. Lui dice di voler presto re-indossare i pantaloncini, ma Edo stava benissimo anche in Senato quando si è parlato del disegno di legge sul primo soccorso che porterà il suo nome. Partecipe (e compostissimo) anche a Bologna quando ha fatto il tifoso dell'amico d'infanzia Cobolli, eroe della Coppa Davis (ri)vinta dall'Italia.

10 al siluro di Mandragora contro la Juve. Di questi tempi bisogna accontentarsi. E allora premiamo il bolide con cui il capocannoniere interno (!) viola ha portato un punto nella sfida più sentita dell'anno, anche se questo è stato probabilmente un Fiorentina-Juventus diverso dal solito. Oltre ad essere fondamentale per non sprofondare sempre più in basso, il tiro del centrocampista viola è stato anche di pregevolissima fattura.