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Fiorentina ancora sotto choc, Quarta nel mezzo è un no. Buone nuove solo da Careggi

Lucas Martinez Quarta
L'editoriale di Enzo Bucchioni immediatamente successivo all'eliminazione della Fiorentina dalla Coppa Italia per mano dell'Empoli
Enzo Bucchioni Editorialista 

La buona notizia della serata arriva da Careggi e non dal Franchi. Bove ha lasciato la terapia intensiva, ora è nel reparto cardiologico, un altro passo per il completo ritorno alla vita. L’allarme sulle sue condizioni è cessato definitivamente, ora si dovranno proseguire gli accertamenti per capire cosa ha causato il blocco cardiaco e la perdita di coscienza, ma l’ultimo sospiro di sollievo è arrivato.

Non era serata

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Ha voluto guardare la partita, purtroppo la Fiorentina che voleva vincere per lui non ce l’ha fatta. Non è mai stata serata, è mancata la lucidità, poca cattiveria, è evidente che lo choc di domenica pomeriggio non è stato del tutto metabolizzato. Non è apparsa la stessa squadra di sempre e si è visto dai troppi passaggi sbagliati, dalla scarsa aggressività, quasi come se la Fiorentina avesse ancora la testa da un’altra parte. E il cuore in subbuglio. Ne è venuta fuori una partita ovattata, chi si aspettava una reazione, una grande gara da dedicare a Bove, ma anche per ripartire e buttarsi subito alle spalle il dramma sfiorato, sicuramente è rimasto deluso. Il ritorno alla vita e alla normalità non è stato trascinante e il ritorno al calcio non è bastato. Forse ci vorrà più tempo, forse domenica con il Cagliari sarà un’altra storia. Intanto però e purtroppo, dopo tre anni consecutivi in semifinale e una finale persa con l’Inter, la Fiorentina va fuori agli ottavi da una coppa che sembrava portare bene. Ieri sera non c’era l’aria giusta, ma mettetevi nei panni di questi ragazzi, pensate a cosa hanno passato. Se ci pensiamo bene siamo ancora scioccati noi che abbiamo vissuto la vicenda con un impatto emozionale notevolmente diverso, e allora diventa tutto comprensibile. Anche un primo tempo dove l’Empoli pieno di riserve e di giovani è andato in vantaggio e ha fatto la partita. Meglio nella ripresa, la reazione c’è stata, la qualificazione sembrava recuperata, ma la fragilità della Viola è riapparsa netta nel finale. E pure i rigori questa volta non sono stati l’alleato ideale come nello spareggio per la Conference con il Puskas.


Parliamo di campo

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Se poi dobbiamo parlare di calcio visto che la partita è stata giocata, che tutti hanno fortemente voluto giocare, che pure Bove ha chiesto ai compagni di giocare per lui, Palladino ha scelto di mandare in campo i titolari. Decisione giusta sulla carta per non farli stare fermi per due settimane, ma anche per ripartire proprio da quelli che erano in campo domenica, per rimetterli in moto e allontanare quel grande peso dalla mente. Unica sorpresa Martinez Quarta a centrocampo e la mossa non ha funzionato. E’ vero che oltre a Bove, la squalifica di Mandragora e le non perfette condizioni di Adli e Richardson hanno condizionato le scelte, ma il Chino non ha i tempi, la posizione e la visione del gioco. L’Empoli ha dominato proprio in mezzo al campo e il gol del vantaggio empolese è arrivato per un errore dell’argentino. Anche il raddoppio dell’Empoli è frutto di un pasticcio Dodò-Cataldi, ma Quarta a centrocampo non lo vorrei più vedere. Fra i migliori il solito Kean che ha colpito pure una traversa, il brasiliano, Sottil e Richardson quando è entrato. Ma sono mancati lo spirito, le idee, la lucidità e la serenità. Si sperava che tre giorni bastassero a rimuovere almeno in parte, ma non è stato così. Pazienza, ci sarà modo di rifarsi.

Palladino
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