
Roberto D’Aversa è il nome più vicino alla panchina della Fiorentina, ma Pioli non è ancora stato esonerato. Per il direttore sportivo soluzione interna, con ogni probabilità Goretti.

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Roberto D’Aversa è il nome più vicino alla panchina della Fiorentina, ma Pioli non è ancora stato esonerato. Per il direttore sportivo soluzione interna, con ogni probabilità Goretti.
Una situazione surreale, paradossale, inaccettabile. La Fiorentina sta vivendo uno dei momenti più difficili della sua storia, con una società inesistente, in mano a nessuno, il settore tecnico decapitato, lo spettro della serie B sullo sfondo.
I pochi uomini del presidente Commisso sono chiusi dentro il Viola Park, in costante collegamento con gli Usa, per cercare di capire cosa fare. Ma c’è anche Pioli che, come un personaggio di Pirandello, non fa più l’allenatore della Fiorentina, ma nessuno lo sa.
E poi c’è la squadra che si è allenata blandamente con l’ormai ex allenatore. Mentre il ritiro prosegue anche se i giocatori hanno avuto tre ore di permesso (fino alle 20) per andare a casa a salutare le famiglie e prendere un po’ di roba. Comandassi io li terrei chiusi un mese o farei come suggerì Lippi venticinque anni fa “Li prenderei tutti a…” , ma lo so che non si può.
Alle domande "chi sarà il nuovo allenatore?" e "chi sarà il nuovo direttore sportivo?" nessuno ha risposto fino a tarda sera. E diventa ancor più imbarazzante il terzo interrogativo: ma chi li sta scegliendo? In teoria toccherebbe al direttore generale, ma caso più unico che raro, la Fiorentina ha un direttore generale, Ferrari, che del calcio conosce al massimo la rotondità del pallone.
E questo forse è il vero nodo. La debolezza generale di tutta la catena di comando acuita dall’assenza (purtroppo) del presidente Commisso. Almeno Pradè ha avuto la dignità e il buon gusto di dimettersi, mentre Ferrari è ancora al suo posto.
In queste ore stanno cercando di convincere Pioli a prendere un anno solo di stipendio, al massimo uno e mezzo. Gli stanno chiedendo di rinunciare a un pacco di milioni. Anche questa è un vicenda curiosa. Pioli ha fallito, è evidente. Ma il contratto glielo hanno sottoposto Ferrari e Pradè, lo hanno firmato loro. Rinuncereste voi a qualcosa che vi spetta?
L’errore è stato non inserire in un contratto così lungo e oneroso delle clausole legate al raggiungimento degli obiettivi. Anche questa è una dimostrazione di cattiva gestione, ormai lo fanno tutte le società.
Questa storia del contratto che la Fiorentina non vuol pagare, aumenta i sospetti e forse spiega davvero perchè s’è aspettato così tanto a silurare Pioli. La situazione era precipitata rapidamente, anch’io pensavo che un allenatore così esperto potesse farcela, ma alcune prestazioni imbarazzanti e le indiscrezioni uscite sullo spogliatoio contro, dovevano indurre a intervenire dopo la gara con il Pisa. S’è perso un mese e tanto Pioli i soldi li vuole.
Altra domanda: prenderanno prima l’allenatore e poi il direttore sportivo? Sarebbe un’altra follia calcistica. Il direttore sportivo di solito sceglie l’allenatore con il quale deve lavorare, qui succederà che il ds dovrà lavorare con un allenatore non suo? Speriamo non succeda anche questa.
Ma giovedì in Conference e domenica a Genova c’è da giocare. Il Genoa intanto ha vinto, la Fiorentina è ultima. Chi ci sarà in panchina? Probabilmente D’Aversa che si accontenta di otto mesi di contratto, Vanoli e altri ne chiedevano di più.
Per il direttore sportivo Petrachi ha fallito le ultime tre esperienze consecutive, Giuntoli vuole soldi e carta bianca. Prenderei Walter Sabatini che sta meglio, ma viene a lavorare in una società così debole? Probabilmente si andrà su una soluzione interna. Favorito è Roberto Goretti, attuale direttore tecnico, ruolo che verrebbe rilevato da Valentino Angeloni, ora a capo del settore giovanile. Soluzioni tampone.
Si chiude così una giornata farsesca. E’ successo di tutto, ma anche di niente. In questo modo la Samp è finita in B, non lo sapete?
Credo che Rocco Commisso debba pensare a vendere, con la sua lontananza diventa tutto ingestibile.
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