Una società in silenzio
—Ma Rocco Commisso vuol tenere Palladino, vuol provare a difendere una scelta sbagliata (meno di due anni di panchina, troppo poca esperienza), spera che il talento che l’allenatore ha mostrato a Monza prima o poi possa uscire. Non so se ci riuscirà, se il tempo basterà. Comunque, se confermarlo è la legittima decisione della società, andrebbe comunicata. In questi casi l’allenatore o si caccia o si rafforza. Per rafforzarlo davanti agli occhi e alle orecchie (soprattutto) della squadra, dei tifosi, di tutto il mondo del calcio che si aspetta l’esonero, bisognerebbe invece dire una cosa scontata, ma che è sempre meglio ribadire forte e chiaro: Palladino resterà fino a fine stagione, qualunque cosa accada. Questo silenzio dal quale filtrano rumours, soffi contrari e ricostruzioni varie, lascia aperte tutte le porte alle illazioni. Il limbo non è mai un bel posto. Ora non resta che sperare… Sperare che a Palladino torni il tocco magico e soprattutto il lato C (dove c non sta per calcio) delle famose otto vittorie, che in questi pochi giorni con coraggio decida di puntare su una squadra solida, ma anche logica. Che metta in campo la qualità, ma chieda anche carattere e la gioia di giocare. La Fiorentina oggi è un squadra preoccupata e triste e senza sorriso non si gioca a calcio.
Il Lecce ha identità, deve salvarsi, non sarà una passeggiata, ve lo dico. E poi sono arrabbiati e non poco per i sei gol dell’andata. Ma sarà durissima anche ad Atene, negli anni ci sono stato varie volte con squadre e coppe diverse, il clima agonistico è sempre infernale. Confido molto sulla reazione e sull’orgoglio dei giocatori perché se le responsabilità dell’allenatore sono evidenti, non si possono perdere palle e duelli come successo contro il Verona. Mancherà Kean, in bocca al lupo a lui, spero torni presto. Che fare? Serve un’idea. L’allenatore non ha voluto un vice Kean per non turbare il suo centravanti con una possibile concorrenza interna e allora chieda dei movimenti, delle rotazioni, degli inserimenti. Sia Beltran che Zaniolo unica punta fissa non funzionano, le difese se li mangiano. Servono soluzioni perché il “palla lunga” ha portato in questo vicolo cieco. Speriamo si trovi almeno un’uscita d’emergenza.
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