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Fiorentina verso la rivoluzione. Prandelli e Montella, cosa ci dicono i precedenti

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La rivoluzione viola si avvicina. Ma i precedenti cosa dicono? Uno sguardo a quando arrivarono il primo Prandelli e Montella
Vittorio Collicelli

La stagione ha chiuso i battenti, il recupero con l’Atalanta non avrà alcun effetto sulla classifica, perciò è plausibile aspettarsi una partita priva di grosse motivazioni (anche se qualcuna abbiamo provato a trovarla). Se già prima i pensieri sul futuro della Fiorentina erano forti, dopo la terza finale persa in due anni, ai tifosi viola non resta che focalizzarsi sulla prossima stagione. L’aria di cambio a Firenze si respirava già da tempo, e dopo la caduta di Atene, una vera e propria dimostrazione di mancanza d’orgoglio, la rivoluzione è necessaria. Il primo cambiamento lo sappiamo già da tempo: l’allenatore. Vincenzo Italiano, salvo clamorosi stravolgimenti, saluterà Firenze con direzione Bologna. Raffaele Palladino, attualmente al Monza, è stato individuato come erede perfetto per la panchina viola. Il tecnico campano potrebbe apportare una rivoluzione anche nel modulo, visto l’utilizzo del 3-4-2-1, tranne negli ultimissimi mesi, a Monza. I cambiamenti però, non avverranno solo in panchina: dopo l’addio di Burdisso e il sempre più probabile arrivo di Roberto Goretti a completare la dirigenza viola, si pensa ad una rivoluzione totale (o quasi) della rosa. Partendo dal reparto difensivo, Martinez Quarta non sembra intenzionato a voler prolungare il suo contratto con il club, l’argentino potrebbe essere ceduto per far cassa insieme al connazionale Nicolas Gonzalez, che tanto piace in Premier. Capitan Biraghi è un altro profilo da monitorare, il terzino sinistro ha il contratto in scadenza nel 2025 e dovrà decidere con la società se continuare il percorso insieme. Stesso discorso vale per Giacomo Bonaventura, il centrocampista è stato molto vicino alla Juventus nel mercato invernale. Per quanto riguarda i prestiti, Belotti, Maxime Lopez, Arthur e Faraoni, con buone probabilità torneranno tutti alla base. In scadenza anche Duncan, Castrovilli e Kouame. Da decidere poi anche il da farsi con Ikoné e Mbala Nzola, entrambi hanno disputato una stagione nettamente al di sotto delle aspettative. Non è la prima volta però che Firenze si appresta a vivere un cambiamento tale. Vi ricordate l'arrivo di Prandelli nel 2005?

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L'arrivo di Prandelli

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Nella stagione 2004/2005 la Fiorentina si salva in extremis terminando il campionato al 16° posto. Nel mercato estivo l’arrivo in panchina di Cesare Prandelli, acquisto accompagnato da quello di due giovani: Montolivo e Donadel.Fiore e Brocchi a centrocampo, e lì davanti un giovane attaccante che arriva dal Palermo: Luca Toni, che in quella stagione sigla ben 31 reti in campionato. La Fiorentina termina quarta in classifica dopo una grande stagione, anche se poi scoppierà calciopoli. La stagione successiva inizia con 15 punti di penalizzazione in classifica (inizialmente 19 diminuiti poi, appunto, a 15). Durante la sessione estiva la Fiorentina si muove sul mercato, arrivano a Firenze giocatori come: Mutu, Liverani e Santana, per citarne alcuni, in più riscatta Montolivo e Sebastian Frey in porta. La stagione 2005/2006 sarà anche l’ultima di Luca Toni in maglia viola prima di volare in Germania, sostituito poi da Alberto Gilardino. La Fiorentina nel girone di ritorno con una strepitosa scalata conquista il 6° posto, ovvero un posto in Coppa UEFA. Per le due stagioni successive la Fiorentina si assicura un posto in Champions League. Nella stagione 2009/2010 giunge fino agli ottavi di finale, dove viene eliminata dallo scandaloso gol in fuorigioco di Klose. Dopodiché, mister Prandelli decide di proseguire il suo cammino a Coverciano alla guida della Nazionale. Continua sotto..


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Lo stesso discorso vale per l'estate 2012, sbarca a Firenze, dopo un'ottima stagione a Catania, Vincenzo Montella; la rosa viene rivoluzionata con innesti del calibro di: Borja, Gonzalo, Savic, Cuadrado, Aquilani...  che riportano la Fiorentina in Europa, giungendo fino alle semifinali, dopo due anni disastrosi.

 Nel corso della storia le rivoluzioni in casa viola hanno dimostrato di poter cambiare totalmente gli equilibri, permettendo alla Fiorentina di poter dire la sua anche in palcoscenici di alto spessore. La speranza è che questa volta venga fatto quello step definitivo per riportare la Fiorentina dove merita.