La rinuncia a Torreira, perché di rinuncia si tratta, non è la scelta migliore per iniziare il mercato e soprattutto per proseguire il percorso di crescita della Fiorentina. Non lo è per una serie di motivi, dai quali escludiamo (non ci interessa ai fini del nostro discorso esclusivamente tecnico) la polemica con cui il regista uruguayano ha chiuso la sua bella parentesi a Firenze. Ha detto che non rimane perché «qualcuno non si è comportato bene», toccherà eventualmente a quel “qualcuno” rispondere se lo riterrà opportuno. Torreira è stato il giocatore su cui Italiano ha costruito la sua prima Fiorentina. Centrocampista completo, con una spiccata attitudine a guidare la manovra ma non solo. L’ex Arsenal è stato capace anche di concluderla tanto ché a fine campionato è risultato il vicecapocannoniere dei viola (Vlahovic escluso, ma incluso Gonzalez) con 5 gol, tutti frutto di un inserimento a fari spenti. Gol pesanti, da mezz’ala più che da regista, ecco perché potremmo classificarlo come il centrocampista più completo a disposizione di Italiano nella scorsa stagione.
editoriale
Fiorentina, rinunciare a Torreira non è stata una bella idea
Uno non vale l'altro
L’allenatore viola ha puntato per tutto l’anno su un solo modulo, il 4-3-3, e lo ha perfezionato partita dopo partita. Nel centrocampo a tre il ruolo del centrale è di fondamentale importanza e Torreira ha saputo interpretarlo da grande giocatore. Non aveva un sostituto di ruolo, ma Italiano come alternativa ha puntato su Amrabat e ha ottenuto alla fine un buon risultato. L’anno scorso il primo e il secondo regista viola erano Torreira e Amrabat, non crediamo che la Fiorentina europea consegni ad Amrabat il ruolo di regista titolare con Pulgar (rientrato dal prestito in Turchia) sua riserva: sarebbe un evidente passo indietro. Torreira va sostituito, anche se non è vero che un regista vale l’altro. L’austriaco Grillitsch, su cui sembra orientata la Fiorentina, ha caratteristiche diverse, ha un lancio lungo più evoluto, ma non ha i tempi di gioco dell’uruguayano. Se arriva l’austriaco, Italiano deve cominciare un nuovo lavoro. Con Torreira il prodotto era quasi finito, con Grillitsch, o con qualunque altro regista, il prodotto va iniziato di nuovo. E poi c’è Italiano, dal quale e del quale si aspettano ancora notizie certe sul prolungamento del contratto. Si era sbilanciato su Torreira, aveva detto che era un punto di riferimento fondamentale della sua squadra. Alla prima operazione, l’allenatore non è stato accontentato. Già, la rinuncia all’uruguayano non è proprio la scelta migliore.
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