Ambizioni da Champions?
—E se è vero che questi due impegni serviranno a chiarirsi ulteriormente le idee su quante e quali potranno essere le reali ambizioni da Champions della Fiorentina, sarebbe un errore aspettare di capire come andranno a finire per decidere come muoversi sul mercato. Gennaio ormai è dietro l'angolo e la speranza è che la società abbia le idee chiare e che, più che altro, sia pronta ad assecondare sogni ed esigenze di Vincenzo Italiano.
Il riferimento non è tanto ai ruoli nei quali intervenire visto che tutto lascia intendere che (almeno) un terzino destro ed un attaccante esterno arriveranno, ma sul profilo di questi giocatori. Si tratta, s'intende, di due situazioni diverse. Per quanto riguarda il terzino ci si può tranquillamente accontentare di un giocatore affidabile, possibilmente esperto, ma considerando l'esplosione di Kayode e l'attesa per il rientro di Dodò sarebbe sostanzialmente inutile lanciarsi in chissà quale investimento.
Quale attaccante?
—Il discorso cambia, e parecchio, se si parla dell'attaccante. Al momento girano tanti nomi, e nelle ultime ore quello accostato con più insistenza ai viola è quello di Jan Niklas-Beste, tedesco dell' Heidenheim che in stagione ha già segnato 5 gol e fornito 8 assist. Il profilo è certamente interessante, e non a caso si parla di una richiesta vicina ai 15 milioni di euro. Il rischio però, è di ripetere un errore già commesso in passato. Perché adattarsi al calcio italiano non è semplice ed è dura pensare che, pronti via, questo ragazzo possa riuscire a fare la differenza.
L'auspicio insomma, è che il club punti le proprie attenzioni su chi la serie A la conosce già. Del resto se si vuol puntare in alto davvero, non c'è tempo da perdere. Serve un calciatore forte e che, fin da subito, possa spostare gli equilibri. L'ideale, da questo punto di vista, sarebbe Mattia Zaccagni. Non a caso, probabilmente, prima scelta assoluta di Italiano. Sarebbe, questo, un colpo che spazzerebbe via nel giro di un amen tutti i dubbi sulle ambizioni della società. Sarebbe, soprattutto, il giusto regalo ad un allenatore e ad una squadra che, senza dirlo ad alta voce, ha deciso di spostare il più in alto possibile l'asticella: provare a vincere una coppa, e qualificarsi per l'Europa dei grandi.
Un'impresa ai limiti dell'impossibile, se non arriverà un aiuto. Ovvio, prendere un grande calciatore a gennaio non porta con sé nessuna garanzia. Il segnale, però, sarebbe chiaro. E nessuno avrebbe qualcosa da ridire se, a fine stagione, l'obiettivo venisse mancato.
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