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EDITORIALE

Fiorentina, la presa di coscienza e il “peccato originale”

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Il brusco risveglio della dirigenza. Tutto nasce da un grande equivoco (poi Italiano ci ha messo del suo)

Simone Bargellini

"Non ci aspettavamo questo inizio di stagione". E' un brusco risveglio quello di Pradè e della società, dopo l'umiliante 0-4 con la Lazio (un risultato onestamente troppo ingeneroso). Non esattamente una ammissione di responsabilità ma, almeno, una presa di coscienza - quando se n'è andato 1/4 di stagione - che qualcosa non sta funzionando. Dopo un'estate passata con i giocatori a parlare di Champions; i dirigenti ad esaltare un mercato top ("che dovevamo fare di più?") e la scelta di sbarazzarsi di alcuni dei migliori giocatori della scorsa stagione; dopo il consueto dito puntato di Commisso nei confronti delle "troppe critiche", almeno una presa di coscienza sembrerebbe essere arrivata. La Fiorentina dunque non si aspettava che la rosa costruita in estate avrebbe faticato a ripetere (anzi "migliorare") gli standard della scorsa stagione, pur avendo una competizione in più e un calendario infernale. Tra i tanti errori di valutazione commessi, forse ce n'è uno che sta alla base di tutto.

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Fiorentina, il "peccato originale"

Nessuno, all'interno della Fiorentina, si è reso conto che già la squadra dello scorso anno sulla carta era inferiore alle altre pretendenti per l'Europa. Soprattutto, e in maniera evidente, dopo il mercato di gennaio. Italiano e i suoi giocatori avevano compiuto una piccola impresa strappando un settimo posto (in extremis). Se c'era davvero l'ambizione di inaugurare un percorso di crescita, era necessario rinforzare con decisione la squadra sia qualitativamente che quantitativamente. La Fiorentina è invece uscita dal mercato nient'affatto potenziata e, anzi, probabilmente indebolita. Si è dato forse per scontato che Italiano sarebbe stato ancora una volta capace di far fruttare il materiale tecnico ben oltre le sue possibilità. Il tecnico invece ha pagato le difficoltà di gestire per la prima volta la doppia competizione - ma anche questo era da mettere in conto - e ha commesso degli errori, soprattutto nella preparazione delle gare contro le "piccole". E così i limiti della squadra e del mercato stavolta sono emersi con forza. Gli infortuni e qualche episodio storto hanno fatto il resto ma, forse, era qualcosa che la società poteva aspettarsi.

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