Fiorentina e Napoli: mai così vicine e mai così lontane

Una città, un popolo, una squadra. Questo unisce sia il Napoli che la Fiorentina. Per i fiorentini, la Fiorentina non rappresenta solo la benamata 'squadra del cuore', ma l'intera città di Firenze: la Fiorentina come veicolo per trasportare la 'fiorentinità' a giro per il mondo. La vittoria dello scorso anno del Napoli, sottolinea come, anche per i partenopei, valga lo stesso tipo di identificazione culturale: lo Scudetto non lo ha vinto il Napoli, ma Napoli.

Quella che è stata, nella stagione 22/23, la rivincita di un popolo, è la stessa che si può sostanziare per la Fiorentina in quel di Atene il prossimo 29 maggio, per riportare in alto, agli occhi del mondo, due popoli dal passato glorioso. Due squadre come bandiere sociali. Dal Rinascimento fiorentino, alla rinomata dinastia Borbone; insomma, ciò che lega Firenze a Napoli è una storia antica, che alterna a periodi bui, momenti di lustro e gloria. La stessa storia urbana delle due metropoli, in fondo, è quella ripercorsa dalle due società calcistiche. Dallo stesso anno di fondazione (1926), Fiorentina e Napoli hanno avvicendato periodi cupi, tra dolori e fallimenti, ad una sempre ed innata rinascita sociale e sportiva. Dietro lo stemma di Fiorentina e Napoli, infatti, si nasconde molto di più di un semplice logo sponsorizzato.

Infinite possono essere le chiavi di lettura della partita di questa sera: l'asse Italiano-Napoli in primis, ciò che rappresenta la tappa Firenze per i napoletani (vedi il 3-0 per i viola del 29/04/18), fino alle partite spettacolari messe ultimamente in scena al "Franchi", tra ribaltoni e colpi di scena. Questa sera, sono anche i numeri in classifica a tenerle vicine: sul palcoscenico un'alternanza tra luci ed ombre. Da un lato, i sogni dei tifo viola, che, questa sera, può avere ufficialmente il via libera per riportare Firenze nel mondo; dall'altro, forse, il semplice ed esule epilogo di una delle annate più buie della storia partenopea.

Insomma, Fiorentina-Napoli, questa sera, si gioca proprio qui, sulla linea sottile che divide la luce dalle ombre, l'inferno dal paradiso, per dare nuovi impulsi a due storie societarie, che, di costanza, in fondo, non ne hanno mai avuta.

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