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Fiorentina, dopo gli Hearts finalmente l’attacco titolare e Kouamé meglio come ala

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L'editoriale di Alberto Polverosi sulla Fiorentina post vittoria contro gli Hearts

Alberto Polverosi

La Fiorentina può ripartire un pochino più leggera dal 5-1 sugli Hearts. Non vale la pena soffermarsi troppo sullo spessore della squadra scozzese, già pesata a Edimburgo dopo il facile 3-0. Difficilmente la squadra di Italiano riuscirà a segnare a un’altra avversaria 8 gol in 180 minuti come è successo contro gli scozzesi in Conference League. Possiamo però pesare le buone indicazioni sulla squadra viola cominciando dalle scelte del tecnico. Probabilmente proprio contro gli Hearts abbiamo visto per la prima volta l’attacco-base della Fiorentina e questo grazie al rientro da titolare di Nico Gonzalez dopo 56 giorni. Dunque: Gonzalez a destra, Jovic al centro e Kouamé a sinistra. Le difficoltà dell’argentino erano esclusivamente di natura fisica, la tallonite non gli dava tregua e finché il problema non è stato risolto (almeno così è sembrato ieri sera) Italiano ha dovuto alternare altri esterni su quella fascia. Il titolare di destra è senza dubbio Nico Gonzalez, autore peraltro di una doppietta contro gli Hearts. L’altro titolare, a questo punto, è Luka Jovic nel ruolo di centravanti. Italiano ha fatto la sua scelta: il serbo e non Cabral. Come aveva fatto Prandelli puntando su Vlahovic (ne aveva riconosciuto il talento già in allenamento prima di affidargli la maglia da titolare), così si è comportato Italiano con Jovic che ancora deve iniziare a ripagarlo.

La scelta

Risale a inizio mese quando sia Jovic che Kouamé sono impegnati con le nazionali mentre Cabral resta a Firenze per lavorare con Italiano. La prima partita dopo la sosta è quella di Bergamo, centravanti titolare è Kouamé, sull’1-0 per l’Atalanta il serbo è il terzo cambio, entra al 76' al posto di Barak, mentre Cabral è l’ultima sostituzione, all’87', al posto di Saponara. Quattro giorni dopo, Jovic titolare e in gol nel 3-0 di Edimburgo, mentre Cabral resta in panchina fino alla fine. Ancora l’ex madridista titolare contro la Lazio (4-0 per i laziali) quando Jovic, che gioca 90', sbaglia 2 gol difficili da sbagliare sullo 0-0; Cabral non si muove dalla panchina. Infine ieri, il serbo titolare contro gli Hearts, segna l’1-0 dopo 6', esce alla fine del primo tempo ma non lascia il posto a Cabral, bensì a Kouamé che da esterno torna a fare il centravanti. L’ex del Basilea entra sul 5-1 a 3' dalla fine, quasi come una punizione. Comunque sia, la scelta appare definitiva: fiducia a Jovic da centravanti titolare anche perché Kouamé ha dimostrato di trovarsi e di dare molto di più da esterno.

Meglio ala

Anche su questo aspetto occorre fare una riflessione: Kouamé ha giocato da centravanti in tre occasioni. La prima col Verona (2-0 per i viola con Ikoné a destra e Sottil a sinistra), la seconda a Bergamo (1-0 per l’Atalanta con Ikoné e Saponara), la terza nel secondo tempo di ieri contro gli Hearts con Gonzalez e Saponara. In quest’ultima occasione non può esserci una valutazione attendibile perché nella ripresa la gara si è trasformata in un’amichevole da ritmi assai modesti, del resto al 45' il risultato era già 4-0. La prima volta da centravanti contro il Verona la mossa di Italiano era sembrata soprattutto una dimostrazione a Jovic e Cabral: visto che non segnate, provo lui. La Fiorentina ha vinto, ma senza un grande apporto di Kouamé spostato al centro. E ancora meno, da centravanti, ha fatto a Bergamo. Meglio, molto meglio come esterno, dove trova spazio e può tagliare al centro.

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