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L'analisi

Fiorentina, basta contrasti e ripicche: c’è da salvare una stagione

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Una sconfitta figlia di un ambiente troppo bollente e di altre variabili

Saverio Pestuggia

Parto con i due episodi che hanno deciso questa partita che sono l’emblema di una squadra, e con essa tutto l’ambiente, in confusione totale. Nella rete del pareggio Igor - disastrosa per il resto la sua prova - si trova al centro destra della difesa, al posto di Quarta. Cerca di aggiustarsi la palla con il destro, ma essendo solo mancino la cicca e lascia campo libero a Barrow. Nella seconda avviene l’inverso: è Martinez Quarta, decisamente migliore del compagno, a trovarsi a sinistra fuori posizione. Cincischia, subisce fallo non rilevato da Orsato e arriva il raddoppio. Perché i due erano fuori posizione? Forse perché l’organizzazione della squadra non è perfetta. E certi meccanismi evidenziano il problema, acuito certamente dalle tante partite giocate e da una rosa in certi reparti sotto dimensionata per tre competizioni.

Bologna Fiorentina

L'ambiente

Detto degli episodi che hanno deciso la partita con la Fiorentina incapace di reagire all’inatteso 1-2 dei felsinei. Le gambe sono certamente pesanti (nel secondo tempo a differenza del primo tutte le palle contese erano dei rossoblu) e il gioco è esageratamente lento e prevedibile. È lo stesso dello scorso anno. ma mancano un risolutore e un regista che verticalizzi ogni tanto. Amrabat è bravo (oggi un po' meno), ma gioca spesso in orizzontale e non crea il passaggio filtrante che abbiamo visto fare a Torreira. Commisso ci ha detto che, con Torreira, Amrabat avrebbe perso il suo valore. F0rse però dobbiamo guardare più in là e pensare a quanto ne perderà la squadra se dovesse fare, speriamo di no, un campionato mediocre. Ci ha anche parlato di un’operazione eccezionale con la cessione di Vlahovic. Dal punto di vista economico concordo con lui, ma poi bisogna trovare un degno sostituto. E purtroppo, al momento, né JovicCabral mandano segnali positivi e neanche incoraggianti.

Il tempo per recuperare la stagione c’è tutto. La prima cosa da fare è cercare di ricreare un ambiente sereno. E, mi duole dirlo, il Presidente Commisso di questo parrebbe non volerne sapere. Ogni volta che parla ha parole di fuoco contro la stampa, salvando solo i tifosi, ma non tutti. Anche in settimana ha ricordato un articolo, sicuramente fuori luogo, scritto dalla Gazzetta dello Sport nel maggio 2021 (16 mesi fa). E poi ancora una volta ha detto che i giornalisti fanno soldi con la Fiorentina e che i fiorentini parlano tanto (è vero), ma non fanno niente. Nel primo caso di chi sta parlando? Faccia nomi e cognomi perché in sala stampa c’erano tanti ragazzi entusiasti del ruolo che ricoprono, ma che arrivano a malapena a guadagnare 500 euro al mese. Non è bello dover inghiottire continuamente certi discorsi e sicuramente non è elegante ribadirlo ogni volta.

La cameretta

Caro Rocco, mi permetto un tu d’affetto. Se ti sta a cuore la Fiorentina, e non ho dubbi  a tal proposito visti anche i soldi che hai immesso nella società, ritirati per quanto basta nella tua cameretta e cerca di calmare gli spiriti bollenti tuoi e di chi ti consiglia in tale direzione. Solo con un ambiente sereno e unità d’intenti si può raddrizzare la stagione che è lunga e particolare. I giornalisti non vanno in campo e non tutti sono brutti e cattivi, i tifosi sono chiacchieroni ma appassionati da sempre. Questa è Firenze Rocco, questi sono i fiorentini.

Allora vi chiedo di cercare di capire perché questa squadra non sta rendendo (in campionato una vittoria al 95’ grazie ad una papera di Radu) e quali potrebbero essere i rimedi. Il primo che mi permetto di consigliare è quello di abbassare i toni, accettare le critiche se giuste e arrabbiarsi per quelle buttate solo per fare confusione, ma senza andare a ripescare episodi vecchi di oltre un anno che ormai non possono essere più cambiati e che andranno in giudizio. Firenze è una città calda in tutti i sensi che vive, sportivamente parlando, per la sua Fiorentina e soffre maledettamente a vedere partite come quelle di oggi, di Empoli, di Udine.

Chiedo a tutti: giornalisti, tifosi e società di chiudere con i contrasti, le ripicche, il muro contro muro. Tutto questo credo proprio non porti da nessuna parte se non a mettere confusione nella testa di chi va in campo e di chi dirige l'orchestra.

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