... e il mercato
—E così veniamo ad un tema che speravamo di non dover più affrontare e che, invece, resta di strettissima attualità: il mercato. E’ andata bene, ieri sera, ma col Sassuolo per esempio la Fiorentina ha pagato molto salato all’emergenza. A giocare col fuoco insomma, alla lunga rischi di bruciarti. Eppure, anche se in queste ore arrivassero super accelerate sul fronte delle trattative, i viola domenica giocheranno la terza partita in questo stato: senza Nico, senza Kouame, senza Sottil, con Brekalo ormai avviato verso Zagabria e con Ikoné che, come diceva ieri Italiano, “è Ikonè”. Un ritardo pesante e che poteva essere tranquillamente evitato. Anche perché la situazione era nota da tempo: si sapeva che sarebbe arrivata la Coppa d’Africa, si sapeva che l’ex Lille e che l’ex Torino non garantivano un rendimento all’altezza mentre Nico si è fermato a metà dicembre. C’era tutto il tempo insomma, per farsi trovare pronti.
Le idee
—E invece, arrivati quasi a metà gennaio (e ad una settimana dalla Supercoppa) la Fiorentina è ancora alla ricerca dei nomi e delle formule giuste. L’idea è più o meno questa: cedere Brekalo, Ikonè e Nzola e portar dentro due esterni (diciamo Ngonge e Bryan Gil del Tottenham) ed una punta (Kean) che possa finalmente dare un senso alla mole di gioco prodotta dalla squadra. Il problema è che nessuno aspetta all’infinito, e che la concorrenza non manca: sull’esterno del Verona per esempio si sta inserendo il Napoli, mentre sull’attaccante della Juventus c’è (anche) il Monza. Meglio muoversi, tanto per capirsi. Il rischio altrimenti (e non sarebbe la prima volta) è dover ripiegare su seconde o terze scelte e, tanto per tornare al punto di partenza, non sarebbe giusto. Per l’allenatore (che sta facendo più dell’impossibile), per la squadra (che si sta spremendo) ma anche o forse soprattutto per la società. Perché se si ha ambizione, enessuno mette in dubbio che Commisso ne abbia, certe occasioni vanno sfruttate. O, almeno, bisogna far di tutto per provarci.
Ieri sera invece, è scesa in campo una Fiorentina tecnicamente inferiore al Bologna. E pazienza se a qualcuno questa valutazione darà fastidio. Così è, però. O qualcuno pensa che Ferguson, Zirkzee, Orsolini (giusto per citarne qualcuno) siano peggio di Barak, Beltran (o Nzola) e Ikonè? Per fortuna (anzi, per merito di allenatore e giocatori) è andata bene, ma non si può andare avanti così. Perché il calcio non è una scienza esatta ma molto spesso, alla lunga, i valori vengono fuori.
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